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SIENA

Convegno Coldiretti Siena: focus su lavoro e contrattazione in agricoltura

Un evento formativo alla villa di Vicobello ha riunito esperti e associati per discutere le normative e le sfide del settore agricolo. Magrini: "Il settore soffre di mancanza di mano d'opera, per il 2025 servono 100 mila lavoratori stranieri in più"

Andrea Bianchi Sugarelli

10 Dicembre 2024, 12:25

La suggestiva Villa di Vicobello a Siena ha ospitato un convegno di grande rilevanza, organizzato da Coldiretti Siena, dedicato al tema “Il lavoro in agricoltura, le regole della contrattazione collettiva”. L’evento ha registrato una partecipazione straordinaria di associati, dimostrando un forte interesse per le normative e le regole che disciplinano il lavoro agricolo. La giornata speciale del resto ha rappresentato un momento di confronto e apprendimento, evidenziando l’importanza della formazione continua nel settore dell’agricoltura, fondamentale per affrontare le sfide attuali e quelle future.

L’apertura del convegno

L'appuntamento formativo è stato introdotto da Simone Solfanelli, direttore di Coldiretti Siena, il quale ha sottolineato che “per Coldiretti il rispetto delle regole è fondamentale” ed evidenziando come “essere soci Coldiretti vuol dire anche e soprattutto il rispetto delle normative”. Le parole di Solfanelli hanno messo in evidenza la necessità di un comportamento etico e responsabile da parte delle imprese agricole, creando un clima di fiducia e collaborazione tra i membri dell'associazione.

Interventi di esperti

A seguire, sono intervenuti diversi esperti del settore giuridico e sindacale. Claudia Faleri, del Dipartimento studi aziendali e giuridici dell’Università di Siena, ha fornito un’analisi approfondita riguardante le leggi sui contratti in agricoltura. “La normativa c’è ed è molto importante” ha dichiarato Faleri, sottolineando come “ci siano soluzioni negoziali che tengono conto dell’attività agricola e favoriscono anche l’impiego della mano d’opera straniera”. Le sue osservazioni hanno messo in luce l'importanza di un approccio legislativo che sostenga la crescita del settore, promuovendo al contempo la legalità e la sicurezza sul lavoro.

Il lavoro in agricoltura: dati e sfide

Maria Francesca Santoli, direttrice dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Siena, ha fornito dati significativi sulla situazione del lavoro in agricoltura: “L’agricoltura è caratterizzata da una forte richiesta di mano d’opera e nel caso della provincia di Siena si deve parlare di mano d’opera specializzata” ha spiegato. Santoli ha poi stigmatizzato un problema serio, affermando che “oltre il 60% delle aziende ispezionate nel 2024 hanno avuto lavoratori non in regola”. Inoltre, ha comunicato un dato allarmante: “In termini numerici, su circa 100 lavoratori al nero, ben 44 sono in agricoltura”. Ha però chiarito che, nonostante la presenza di lavoro irregolare, “dire che Siena è terra di caporalato non è vero”.

Promuovere la formazione e la consapevolezza

Santoli ha continuato la sua disamina parlando delle misure adottate dall’ispettorato per contrastare queste problematiche: “Noi abbiamo portato a termine tre indagini con misure cautelari e solo una riguardava l’agricoltura, le altre due riguardavano autolavaggi e commercio di ortofrutta” ha specificato. Ha inoltre enfatizzato l’importanza di eventi come quello organizzato da Coldiretti, che contribuiscono alla formazione e alla promozione della conoscenza delle normative: “Ben vengano contratti, aggiornamenti e giornate di formazione come questa di oggi” ha dichiarato, sottolineando che “il nostro impegno non si limita alla repressione, ma si estende anche alla promozione e all’informazione”.

L’intervento di Letizia Cesani

Un altro intervento di rilievo è stato quello di Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana, che ha ribadito l’impegno dell’organizzazione nella lotta contro il caporalato e ha affrontato il tema del futuro del settore: “L’appuntamento a Siena di Coldiretti non è casuale” ha detto Cesani, “siamo nella più alta concentrazione delle eccellenze agroalimentari toscane”. Ha poi denunciato che “anche una macchia sulla reputazione delle nostre aziende, associata a pratiche criminali come il caporalato, è assolutamente inaccettabile”. Cesani ha messo in luce la qualità del lavoro agricolo, affermando che “la maggior parte dei nostri agricoltori ha fatto una scelta ben precisa in termini di qualità, di identità dove il fattore lavoro è un elemento qualitativo importante”. Ha anche espresso la necessità di rimanere fermi contro i fenomeni criminali, affermando che “quello che produciamo nelle nostre campagne è fonte di crescita, sviluppo e dignità per noi, per le nostre imprese e per i nostri lavoratori”. "Il rapporto Ismea? Il direttore Mauro Rosati - ha detto ancora Cesani - ha parlato di una presentazione tra luci e ombre perché se è vero che l’agroalimentare è il settore che traina soprattutto le esportazioni della Toscana e dell’Italia, in realtà la situazione geopolitica fa preoccupare. Quindi siamo assolutamente attenti a mantenere il nostro posizionamento, ma non possiamo che sperare in una pace duratura che certamente aiuterà tutta la nostra economia”.

La prospettiva di Romano Magrini

Infine, Romano Magrini, capo area delle relazioni sindacali di Coldiretti Nazionale, ha chiuso il convegno con una panoramica sulle sfide attuali del settore agricolo: “Coldiretti è la maggiore organizzazione rappresentativa del settore agricolo sia come datori di lavoro sia come autonomi” ha esordito. Ha messo in evidenza il valore degli occupati nel contesto agricolo: “Per noi i lavoratori sono una risorsa importante quindi mettiamo in campo, insieme al sindacato, tutte quelle strategie per far sì che ci sia una risposta positiva per le imprese agricole e soprattutto la soddisfazione dei dipendenti”. Magrini non si è nascosto ed ha ribadito che “viviamo in un momento in cui la disponibilità di lavoratori è sempre più bassa e quindi le nostre imprese soffrono”.

Un impegno continuo

Il convegno ha trattato anche l’importanza di un progetto nazionale che prevede la selezione e la formazione di mano d’opera proveniente dall’estero: “Abbiamo messo in campo un progetto nazionale che prevede la possibilità di selezionare, formare e far arrivare mano d’opera dall’estero” ha spiegato Magrini, “in particolare da quei Paesi più vicini tipo Marocco, Tunisia, Egitto”. Questo approccio ha l'obiettivo di avere “lavoratori già pronti, che conoscono la lingua e i loro diritti contrattuali e occupazionali”. Il capo area delle relazioni sindacali di Coldiretti Nazionale ha concluso la sua presentazione con una previsione per il futuro: “Per il 2025 abbiamo stimato la necessità di avere circa 100 mila lavoratori extracomunitari in più rispetto ai numeri di oggi”.

Coldiretti: una forza sociale

Il convegno ha offerto spunti di riflessione e opportunità di formazione, ribadendo l’importanza di una contrattazione collettiva consapevole e della necessità di un continuo aggiornamento normativo per affrontare le sfide del settore agricolo. Coldiretti Siena, con il suo radicamento nel territorio, si conferma come una forza sociale fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura senese, promuovendo pratiche sostenibili e un ambiente di lavoro rispettoso e conforme alle normative vigenti. E proprio per questo l’incontro alla villa di Vicobello ha dimostrato come Coldiretti Siena non solo rappresenti le imprese agricole locali, ma sia anche impegnata a promuovere una cultura del lavoro etica e responsabile. La storica associazione, attiva dal 1947, continua a essere un punto di riferimento per oltre 3500 imprese agricole senesi, supportandole nella valorizzazione delle loro produzioni e nella difesa dei diritti dei lavoratori. In un territorio ricco di eccellenze agroalimentari, Coldiretti si impegna a garantire pratiche lavorative giuste e sostenibili, contribuendo così a creare un ambiente di lavoro rispettoso e conforme alle normative vigenti.

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