SIENA
Il 13 dicembre, celebrazione di Santa Lucia, a Siena non è un giorno qualunque: per i più piccoli è un trionfo di divertimento, di leccornie, zucchero filato, frutta secca, dolcetti e giocattoli; per i più grandi è come tornare bambini lungo Pian dei Mantellini allestita con banchini pieni di campanine, croccanti e brigidini. Ma è una data che segna per molti senesi anche l'inizio ufficiale delle festività natalizie. Da questa giornata, la città si prepara all'atmosfera gioiosa e calda del Natale, con la mente rivolta all’albero e al presepe. Lungo la strada della festa spicca il banchino del castagnaccio e della polenta dolce, curato ogni anno dalle donne della Chiocciola, che da decenni è un simbolo di bontà e di sosta obbligatoria. Non manca nemmeno l'allestimento dei Piccoli chiocciolini con tanti oggetti realizzati e curati dai bambini di San Marco. E poi altri stand per tutti i gusti fino alle Due Porte. In vendita le bellissime campanine delle contrade che, secondo la tradizione, sono legate a Santa Caterina, che, con un miracolo, fece suonare tutte le campane della città per richiamare i senesi a riscoprire il culto di Santa Lucia, una santa dal profondo significato spirituale. Lucia, originaria di Siracusa, è nota per la sua storia di sacrificio e rinuncia, simbolo di luce e protezione, soprattutto per la vista. La sua figura è rappresentata con gli occhi su un piatto, a ricordare il martirio avvenuto durante le persecuzioni di Diocleziano.
E' consuetudine inoltre visitare la chiesa, vicino all'arco, per ricevere la benedizione degli occhi e acquistare il panino benedetto, una bella tradizione che molti seguono, tramandata dalle nonne. Proprio il tempio dedicato ai santi Niccolò e Lucia, sede della Compagnia laicale omonima, è un luogo ricco di storia e bellezza. Ricostruita alla fine del Cinquecento su un precedente edificio medievale, presenta una facciata in stile tardo-rinascimentale, con affreschi di Ventura Salimbeni. All’interno, si possono ammirare numerose opere d’arte, tra cui il ciclo di affreschi di Sebastiano Folli e la grande tela di Francesco Vanni che rappresenta il martirio di Santa Lucia. Le statue in terracotta policroma del Quattrocento, attribuite a Giacomo Cozzarelli e alla bottega di Giovanni di Stefano, arricchiscono ulteriormente l’altare. La chiesa, con i suoi arredi in legno intagliato e le opere di scuola senese, offre un'atmosfera di profonda spiritualità. La cappella della Compagnia, ornata da affreschi e oggetti di culto, custodisce reliquie e stendardi storici, tra cui un ex voto risalente al 1496. Si tratta di un pezzo unico che raffigura Girolamo di Pietro Biringucci, il quale fu scagionato da accuse grazie all’intercessione di San Nicola.
Un'altra curiosità per gli amanti dell'arte e della storia senese: quando uscite dalla chiesa e vi incamminate lungo Pian dei Mantellini, alzate gli occhi nel Palazzo di destra, nei pressi del civico 59. Vedrete un bellissimo tabernacolo, recentemente restaurato dai condomini. La parte in ceramica è opera del grande Dino Rofi che proprio nello stabile di fronte (dove oggi c'è il Carrefour) aveva la sua storica bottega.
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