Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

SIENA

Siena, La Madre con Lunetta Savino conquista i Rinnovati FOTO

Tanti applausi per lo spettacolo diretto da Marcello Cotugno, performance intensa e toccante. Oggi alle 17 l'ultima replica

Andrea Bianchi Sugarelli

19 Gennaio 2025, 16:43

Emozioni, passioni, angoscia: una intensa sequenza dello scandire del tempo, della vita, dell'amore materno e della sua degenerazione. Alla fine, gli applausi per Lunetta Savino, con la magistrale interpretazione ne "La Madre", sono un consenso liberatorio per tutto ciò che ha saputo trasmettere in quasi un'ora e mezzo di spettacolo. Venerdì (17 gennaio 2025) e ieri sera, il Teatro dei Rinnovati ha tributato l'ennesimo successo di una performance di altissima qualità. Anche il direttore dei Teatri di Siena, Vincenzo Bocciarelli, è stato fortemente coinvolto, a partire dal tradizionale incontro che gli attori hanno avuto nel pomeriggio con un pubblico record nel foyer del teatro.

"La Madre", scritto dal drammaturgo francese Florian Zeller, esplora il dramma di una donna che affronta l'assenza del figlio Nicola, interpretato da Niccolò Ferrero, andato a convivere con la compagna Elodie (Chiarastella Sorrentino). La casa, un tempo piena di vita, diventa un luogo di vuoto e silenzio, in cui la madre si perde nei suoi ricordi e nelle sue emozioni, cercando di mantenere un equilibrio sempre più fragile. La presenza del marito (Andrea Renzi), egoista, sfuggente, impegnato in una relazione parallela, non l'aiuta. La regia di Marcello Cotugno riesce a creare un'atmosfera quasi incantata, in cui la scena diventa un riflesso della tumultuosa interiorità della protagonista. Lunetta Savino offre un'interpretazione profonda e toccante, incarnando una mamma che vive in un costante conflitto tra affetto e disperazione. Una figura che si aggrappa con forza ai ricordi di un passato felice, rivivendo gesti quotidiani che ora sembrano svaniti. E la vulnerabilità che cresce giorno dopo giorno emerge in modo crudo, mentre la dipendenza da barbiturici e alcol la porta a un punto critico, trasformandola in un pericolo per sé stessa e per gli altri. La scenografia minimalista di Luigi Ferrigno e le luci di Pietro Sperduti accompagnano la narrazione, sottolineando l'isolamento della madre nel suo "antro" di solitudine. Gli interni casalinghi, spogli e ridotti all'essenziale, riflettono la sua condizione di abbandono e fragilità. Ogni battuta, carica di amarezza, suscita risate nel pubblico, che riconosce le verità scomode e le piccole bugie che caratterizzano le relazioni familiari.

Oggi (domenica 19 gennaio 2025) alle ore 17 l’ultima replica di un'opera potente e commovente, che invita il pubblico a riflettere sulle complessità delle relazioni familiari e sulla fragilità della vita in un meccanismo di specchi e illusioni, di interrogativi sulla realtà e sull'immaginazione.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie