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SIENA

Armi ai Vigili Urbani, tensioni tra maggioranza e minoranza

Il dibattito in Consiglio comunale è durato circa tre ore. Il presidente del Consiglio Ciacci: "Una giornata storica"

Andrea Bianchi Sugarelli

14 Febbraio 2025, 15:13

Dopo 39 anni dalla legge nazionale, il Consiglio comunale di Siena approva l’armamento dei vigili urbani, segnando una svolta nella sicurezza cittadina. La storica decisione – arrivata dopo una mozione presentata a novembre dal gruppo delle Biccherne - è diventata ufficiale e subito eseguibile dopo il voto favorevole di ieri mattina (13 febbraio 2025) in Consiglio comunale al culmine di tre ore di dibattito e la bocciatura di tutti gli emendamenti presentati congiuntamente da Pd, Siena Sostenibile e Gruppo Misto. I vigili urbani potranno utilizzare pistole e taser nei servizi di sicurezza, ma non durante il Palio e in tutte le occasioni in cui sono coinvolte le contrade. Il Regolamento dell’armamento dei vigili urbani è stato votato con 20 voti favorevoli e un voto contrario di Vanni Griccioli (Senza Civitas), mentre il resto dei consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula. Presenti alla votazione che segna una svolta per la città anche il comandante della Polizia municipale, Alessandro Rossi, con il suo vice Alfredo Zanchi.

Dibattito acceso

Il lungo dibattito, andato avanti per circa tre ore in Consiglio comunale, ha visto un continuo e reiterato battibecco tra maggioranza e opposizione, iniziato dalla consigliera del Pd, Anna Ferretti: “Non lo voto e non mi arrendo. Questo nuovo Regolamento è frutto di una fretta legislativa che non capisco. Un mese in più avrebbe fatto la differenza. Con questa impazienza non si può fare un ragionamento serio su tutta la normativa che è vecchia, risalente al 2009. L’articolo 14 fa sorridere, si parla di contenzioso con il Train. Inoltre si poteva definire meglio il reclutamento e la formazione. Sul comandante ricadono una marea di onori e oneri. Troppe cose rimandano alla sua discrezionalità. Era importante confrontarsi anche con il personale cosa che non è avvenuta come ha ricordato una lettera inviata ai capigruppo. Questo non è un modo costruttivo di lavorare”.

Le critiche della minoranza

Le critiche sono continuate con Giulia Mazzarelli (Pd), che ha sottolineato: “Il Pd è contrario all’armamento della polizia locale. Non era una priorità vedendo come versa la città. Ci interroghiamo come questa scelta comporti l’impiego di risorse economiche importanti lasciando invece problematiche interne come la mancanza di investimenti, tavolo tecnico per migliorare i servizi e coordinamento tra corpi di polizia. Sul regolamento, l’amministrazione ha mostrato molta fretta. Dalla mozione di novembre si arriva già alla sua approvazione. Su altri temi non abbiamo visto altra fretta ad esempio come per il rinnovo del Protocollo della città universitaria.” Anche Alessandro Masi (Pd) ha evidenziato che l’armamento dei vigili poteva essere gestito con altri tempi: “Ricordo alla maggioranza che l’armamento dei vigili poteva essere un punto di arrivo di un percorso, avremmo preferito dopo anni di riflessioni, che il comune avesse valorizzato le risorse per migliorare il Corpo. Invece si arriva subito a decidere su questo tema delicatissimo. Siamo convinti che Siena sia una città speciale, ha ancora un peso di tradizione e civiltà. Qui, dove abbiamo tradotto gli Statuti in volgare e il linguaggio è diventato strumento delle libertà di grande innovazione, non si è mai scelto l’armamento. Ed un motivo c'è. Il cambiamento si governa in altro modo e non sull’investimento delle armi. E ricordatevi che noi, prima che del Pd, siamo senesi. Ecco perché a Siena siamo contro e a Milano a favore”.

La risposta della maggioranza

Dall’altra parte, Pierluigi De Angelis di Fratelli d’Italia ha difeso la scelta, affermando: “Non è vero che siamo andati di fretta, bisogna chiederlo alla polizia municipale di ieri e di oggi. Scoprirete che tutto non nasce all’improvviso. Sui giubbotti antiproiettile il vice comandante Zanchi è stato preciso: non ne servono 60, ma per chi va in giro di notte ce ne sono già in buon numero e sono a disposizione in varie misure. Il regolamento è vetusto, ma aver discusso alcune norme è nella normalità. La responsabilità del comandante? Noi confidiamo che tutti i comandanti saranno sempre equilibrati, non ci andranno mai guerrafondai o fanatici. È offensivo pensare una cosa del genere. Il comandante segue delle norme di legge ben precise. Noi abbiamo fatto ciò che chiede la legge e abbiamo preso in mano un regolamento di modifica che nessuno aveva concretizzato”. Bernardo Maggiorelli capogruppo di FdI ha aggiunto: “Siete prevenuti, non ci fate una bella figura. Vi siete smascherati. Il Pd è contro l’armamento a Siena, ma non lo è a Poggibonsi, a Firenze, a Milano. Non credo che Siena sia diversa dagli altri capoluoghi di provincia. Finalmente dopo molto tempo questa legge diventa esecutiva e questa arriva a pochi mesi da una mozione. Vuol dire essere efficienti e far funzionare la macchina pubblica. Non è soluzione a tutti i mali, ma è un inizio.”

Un passo verso la modernizzazione

Vanni Griccioli (Per Siena) ha ribadito che “gli obiettivi sono la sicurezza integrata, lo scambio logistico fra polizie anche per il decoro urbano e l’inclusione sociale. Serve dare piena efficienza ad un tavolo di sicurezza urbana, oltre associazioni di categorie, scuole, volontariato e sindaci dei comuni limitrofi in una sorta di area vasta. Serve promuovere formazione e introduzione di sezioni di formazione psicologica e comunicazione. Ma anche impiegare mezzi idonei in punti nevralgici del comune facilitando il contatto tra cittadini e polizia locale”. Michele Cortonesi (Siena in tutti i sensi) ha affermato: “Sarà un cambiamento soprattutto per l’intera comunità che segna una svolta per la sicurezza urbana e la percezione di sicurezza da parte dei cittadini”. Anche Francesca Cesareo e Leonardo Pucci, di Siena in tutti i sensi, hanno ribadito che “la presenza dei vigili sulle nostre strade è sinonimo di sicurezza e civiltà” e che “dotare armi nasce dall’esigenza delle nuove sfide che la sicurezza quotidiana impone”. Pucci ha concluso: “Oggi la politica dimostra che può incidere sulla realtà. La nostra mozione non è stata frutto di improvvisazione, ma volontà di rispondere a esigenze reali poste da molte persone”.

La questione ideologica

Lorenza Bondi di Forza Italia ha affermato che il processo decisionale ha coinvolto molte commissioni, dando l'opportunità a tutti di esprimere le proprie opinioni. Ha precisato che l’armamento non deve essere visto come un atto autoritario, ma come una risposta necessaria per garantire la sicurezza dei vigili, specie nei servizi notturni e in situazioni di emergenza. “Questa è democrazia. Quanto vale una vita umana? Se ci troviamo di fronte a un individuo armato, non possiamo semplicemente parlare”, ha sottolineato Bondi, difendendo la scelta di adeguare la normativa a una legge ormai quasi quarantennale. Gli fa eco Marco Falorni (Udc-Forza Italia) il quale ha rincarato la dose, chiedendo di mettersi nei panni degli agenti: “In situazioni di emergenza, come un posto di blocco, come possono fronteggiare un criminale senza armi? È insostenibile la posizione del Pd, che si oppone all’armamento mentre gli altri comuni della provincia dove governano lo hanno già attuato”. Chiara Parri di Sena Civitas ha descritto la questione come un tema delicato che ha richiesto un esame approfondito, evidenziando come l’armamento sia un atto necessario per allineare la normativa comunale alla legge vigente e rispondere alle richieste degli agenti municipali. Enzo De Risi (FdI) ha sottolineato la necessità di armare la polizia: “Oggi il dibattito è tra gli alibi che si scontrano con le ragioni. Le ragioni sono supportate da dati di fatto. Stiamo dando le armi ai buoni, non ai cattivi. Non vedo perché la polizia non debba essere armata così come tanti altri corpi”. Gianluca Marzucchi del gruppo Polis ha motivato il rifiuto al voto: “Non sono entusiasta di armare la polizia municipale, ma non ho pregiudizi. Sono soddisfatto che sia stata presa in considerazione la mia richiesta di lasciare fuori il Palio, non solo per i 4 giorni”. Franco Bossini (Movimento Civico Senese) ha aggiunto: “Sta cambiando tutto, io sono tra i promotori per armare i vigili urbani e sempre più convinto che se la cittadinanza deve essere difesa è giusto che la polizia sia armata”.

Un atto storico

L’atto che segna un vero e proprio evento storico per Siena è anche la concretizzazione di battaglie portate avanti nel tempo dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento sociale italiano con i consiglieri Vanna Gafforio e Graziana Citerni e dal 2004 dalla Lega Nord con Francesco GiustiIl presidente del Consiglio comunale, Davide Ciacci, in un irrituale intervento ufficiale, ha voluto sottolineare proprio la storicità dell’evento: “Presiedo questa aula in un momento storico. La mozione è nata qui, sviluppata con il comandante, gli uffici e le commissioni, e rappresenta anche la volontà della Giunta di rispettare le linee programmatiche che pongono il Consiglio comunale al centro dell’attività dell’amministrazione. È stato un lavoro efficiente e sono onorato di presiedere questa aula durante tale evento storico". L’assessore alla sicurezza, Enrico Tucci, ha concluso evidenziando come l’armamento dei vigili sia un passo necessario per adeguare il regolamento alla normativa vigente. La storicità di questa decisione è palpabile, considerando che la legge che permette l’armamento della polizia municipale risale al 1986: “Ma qui nessuno vuole fare lo sceriffo. Non siamo schegge impazzite che girano sparando per la città. La maggioranza ha preso la sua responsabilità”.

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