SIENA
Si è aperta ieri (18 febbraio 2025) a Roma, presso la sede della Fao, la seconda “Conferenza sulle prospettive globali delle Indicazioni Geografiche”, organizzata dalla Fao e dal Ministero dell'Agricoltura, in collaborazione con la Fondazione senese Qualivita e Origin Italia. L'evento ha visto la partecipazione di circa 500 esperti provenienti da 55 Paesi e si svolgerà fino al 21 febbraio e rappresenta un passo importante per rafforzare il legame tra produzione locale e valorizzazione della cultura.
Il ministro Francesco Lollobrigida ha sottolineato l'importanza delle Indicazioni Geografiche, definendole "non solo marchi, ma rappresentazioni di storia, qualità e sostenibilità". Ha evidenziato il modello italiano, con oltre 890 filiere IG e 800.000 lavoratori, esprimendo fermezza nel difendere un'agricoltura autentica e nel contrastare l'invasione di prodotti industriali privi di legame con il territorio.
Mauro Rosati, direttore di Qualivita, ha espresso entusiasmo per la conferenza, dichiarando: “È successo e nessuno ci credeva. Finalmente la conferenza mondiale delle indicazioni geografiche alla Fao!”. La conferenza promette di essere un'importante occasione di confronto sulle sfide e le opportunità delle IG a livello globale.
Durante la prima giornata, si sono svolti interventi significativi, tra cui quello del direttore generale della Fao, Qu Dongyu, che ha fornito una panoramica sulle sfide internazionali relative alle IG. La platea ha avuto modo di ascoltare relatori di alto livello, tra cui Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, e Cesare Mazzetti, presidente della Fondazione Qualivita, che hanno condiviso le loro esperienze e visioni.
Baldrighi ha sottolineato il ruolo fondamentale dei Consorzi di tutela nello sviluppo delle filiere IG, evidenziando come questi garantiscano qualità e crescita sostenibile. Mazzetti ha parlato del valore delle Indicazioni Geografiche come patrimonio culturale dell'Italia e dell'importanza di coordinare la ricerca scientifica per proteggerle.
La conferenza si propone non solo di celebrare il successo delle stesse Indicazioni Geografiche, ma anche di esplorare strategie per promuovere la loro diffusione globale. Con la crescita dei prodotti IG a livello mondiale, che nel 2025 hanno superato i 16.500, è essenziale garantire una cooperazione internazionale efficace.
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