SIENA
Oggi alle ore 17 ultima replica per una lezione di grande teatro. Tantissimi applausi a Mariangela D’Abbraccio, Gabriele Anagni, Elisabetta Mirra e Pavel Zelinskiy
Venerdì e ieri sera ai Rinnovati è andata in scena una lezione di teatro. Non può essere definito altrimenti “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams (traduzione Gerardo Guerrieri), con Mariangela D’Abbraccio, Gabriele Anagni, Elisabetta Mirra e Pavel Zelinskiy, attori straordinari che hanno incantato un pubblico senese molto attento che, alla fine, ha tributato un lunghissimo e accorato applauso. Molto convincente la regia di Pier Luigi Pizzi, che ha curato anche le scene e i costumi. Le musiche originali composte da Stefano Mainetti hanno arricchito l'atmosfera, rendendo l'esperienza ancora più coinvolgente. Un'ora e mezzo di spettacolo di grande qualità anche per il messaggio che lascia quando il sipario si chiude e inevitabilmente i pensieri corrono ai dialoghi serrati, alla solitudine dei personaggi, ai messaggi del valore della comunità, del confronto, dell'inclusione. Nonostante gli 81 anni dalla "prima" di questo dramma, il palcoscenico senese ha richiamato in qualche modo anche il senso più profondo di questo anno giubilare e le parole del Cardinale di Siena, Augusto Paolo Lojudice: “Non possiamo correre il rischio di essere mediocri o superficiali. Non è tanto il peccato quanto l'indifferenza, la distrazione, forse la perdita della memoria. Senza la memoria è impossibile fare cose buone, belle, ma soprattutto è impossibile amare".
La scena di casa Wingfield, con ambienti che inizialmente sembrano rispecchiare una classica abitazione borghese, si rivela man mano come la proiezione di una ricerca ossessiva di sicurezza e rispettabilità. Ogni oggetto, dal mappamondo all'abat-jour, sembra riflettere un ordine esasperato, che contrasta con il disordine portato dal figlio Tom, rappresentato da un Gabriele Anagni bravo, a suo agio e calibrato, che riesce a trasmettere le frustrazioni di un giovane intrappolato in una vita che non sente propria.
Mariangela D’Abbraccio, nei panni di Amanda, ha regalato un'interpretazione intensa, profonda e incisiva, riuscendo a comunicare il conflitto tra il desiderio di proteggere i suoi figli e la sua stessa frustrazione. Elisabetta Mirra ha interpretato Laura con una delicatezza ieratica, mentre Pavel Zelinskiy ha portato sul palco la fragilità e la speranza del personaggio di Jim, il giovane amico di Tom. La complicità tra i quattro attori ha creato una forte chimica che ha reso credibile la dinamica familiare drammatica al centro della storia. L'ambientazione, con colori smorzati e la perfezione dei cristalli, fragili come Laura, hanno accompagnato il pubblico in questo viaggio emotivo, amplificando ogni momento di tensione e introspezione.
Ieri pomeriggio, nel foyer del teatro, il pubblico ha avuto l'opportunità di incontrare gli attori, un momento di scambio che ha permesso agli spettatori appassionati e interpreti di approfondire i personaggi e le tematiche affrontate. Oggi, alle ore 17, si terrà l'ultima replica di un'opera che ha già lasciato un'impronta significativa nel panorama culturale senese e che ha fatto scattare in piedi per gli applausi anche il direttore dei teatri di Siena, Vincenzo Bocciarelli, il quale è riuscito a regalare alla città l’ennesimo successo.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy