SIENA
In Duomo tantissimi senesi hanno ritirato l'ulivo benedetto. Il Cardinale Lojudice: "Non conta chi detiene più potere, ma su come si usa"
Duomo stracolmo e suggestiva cerimonia, questa mattina nella Cattedrale di Siena, in occasione della Domenica delle Palme, momento significativo che segna l'inizio della Settimana Santa, dedicata alla commemorazione degli ultimi giorni della vita di Gesù Cristo. Nonostante il maltempo abbia impedito lo svolgimento della tradizionale processione, i fedeli si sono radunati con grande partecipazione, agitando palme e ramoscelli di ulivo, all'ingresso del Duomo, dimostrando un forte senso di comunità e fede.
La tradizione della Domenica delle palme
La Domenica delle Palme rappresenta la domenica precedente alla Pasqua, giorno in cui si ricorda la resurrezione di Gesù. Una giornata che rievoca l'entrata trionfale del Nazareno a Gerusalemme, dove venne accolto da una folla festante che agitava rami di palma e lo acclamava come re. Nella tradizione, i sacerdoti benedicono rami di ulivo, simbolo di pace, che vengono poi distribuiti ai fedeli. I rametti, tenuti a casa come segno di benedizione, rappresentano la continuità della fede e l'unione della comunità.
Le parole del Cardinale Lojudice
All'interno del Duomo, numerosi fedeli hanno preso posto per seguire la Santa Messa celebrata dal Cardinale Augusto Paolo Lojudice. Il rito ha offerto un momento di riflessione profonda, in cui il Cardinale ha richiamato l'attenzione sulla passione del Signore e l’Ultima Cena, definita come "il fulcro di tutti e quattro i Vangeli, rappresentando il nucleo originale e primario della vita di Gesù". Il Cardinale ha anche messo in luce la complessità delle relazioni umane, ricordando che "non basta essere legati da un vincolo di amicizia, coniugale o familiare, per mantenere intatta la fedeltà". Una riflessione particolarmente significativa, considerando l'attualità dei problemi che spesso si manifestano nelle relazioni più intime. "Gesù è costretto a proclamare che 'la mano del traditore è con me a tavola'. Un richiamo alla fragilità umana e alle sfide che ognuno di noi affronta nel proprio cammino".
Un appello alla speranza e alla consapevolezza
Durante il suo intervento, Lojudice ha parlato di un nuovo approccio ai temi del potere e della responsabilità: "Gesù parla dei governanti, proponendo una nuova logica: non conta chi detiene più potere, ma su come si usa perché sia realmente utile", ha affermato, sottolineando che figure come i medici sono un esempio di servizio al prossimo, anche in contesti difficili. "Per noi, l'impegno delle persone di buona volontà deve partire da se stessi e dalla propria famiglia, cercando di fare il possibile". La paura, ha proseguito, è una dimensione intrinsecamente umana, un tema che ha trovato eco nel Vangelo attraverso la figura di Pietro. L'incontro con l'Eucarestia, ha ricordato ancora il Cardinale, rappresenta l'inizio della passione, un momento di grande significato spirituale. Nell'omelia, Lojudice ha posto l'accento sull'importanza di chiedere a Cristo "luce e buon senso, che spesso ci manca". Ha esortato i presenti a non rimanere superficiali di fronte alle sfide della vita, alle complicazioni, al cammino quotidiano evidenziando come "le banalità non siano i veri problemi del mondo; le difficoltà non riguardano solo le nostre esperienze personali". Il Cardinale ha richiamato l'attenzione sulla realtà attuale, segnata da conflitti e sofferenze, in cui "a subire per primi le conseguenze sono sempre i bambini" esortando ad essere consapevoli e inclusivi affrontando la vita con responsabilità e impegno. "Se riusciamo a intrecciare la nostra esistenza quotidiana con il significato per cui siamo qui, compiremo un grande passo avanti".
Guardare al futuro
Prima di concludere, Lojudice ha voluto invitare tutti a guardare al futuro con speranza, ricordando che "in Paradiso c’è posto per tutti; permettiamo quindi a Dio di abbracciarci ogni giorno, egli è Colui che si è immolato per noi". “Questa Domenica delle Palme – ha concluso il Cardinale Lojudice – si trasformi in un giubileo di speranza, un momento per raccogliere le forze e compiere, con piccoli passi, il grande cammino della nostra esistenza”.
Gli appuntamenti della Settimana Santa
Gli appuntamenti per le celebrazioni della Settimana Santa sono fissati nei prossimi giorni, un'opportunità per continuare a riflettere e pregare insieme. La Messa del Crisma, la celebrazione nel corso della quale il Vescovo consacra gli oli santi (il crisma, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi) che si useranno durante tutto il corso dell’anno liturgico per celebrare i sacramenti, si terrà martedì 15 aprile alle ore 17 nella Concattedrale di San Secondiano a Chiusi per la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza e il giorno seguente, mercoledì 16, alle ore 17, nel Duomo di Siena per l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino. Giovedì 17 sarà la volta della Messa in Coena Domini, in cui si fa memoria dell’Ultima Cena consumata da Gesù prima della sua passione e con la quale si dà inizio al Triduo pasquale: il primo appuntamento sarà alle ore 18 nel Duomo di Siena, mentre il secondo alle ore 21 nella parrocchia Santa Maria di S. Maria della Pace a Chiusi Scalo. Venerdì Santo, 18 aprile, alle ore 18 il Duomo di Siena ospiterà la celebrazione della Passione del Signore, durante la quale non si celebra l’Eucarestia, ma sono previsti la Liturgia della Parola, l’Adorazione della Croce e i Riti di Comunione. Sempre nella Cattedrale senese, il giorno successivo, sabato 19, alle ore 23 inizierà la Veglia della Resurrezione, quella che Sant’Agostino definiva «mater omnium sanctarum vigiliarum», cioè la «madre di tutte le sante veglie», in quanto celebra la vittoria di Gesù sulla morte e sul peccato. La Domenica di Pasqua, Santa Messa alle ore 11 mentre il cardinale Lojudice celebrerà la funzione nella Concattedrale di S. Secondiano a Chiusi alle ore 11.15. Lunedì 21, infine, il Lunedì dell’Angelo, la Santa Messa sarà al Duomo di Pienza alle ore 11.30.
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