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Il lutto

L'Amiata piange Rosello Arezzini

Componente e pilastro della Filarmonica Puccini è morto dopo aver partecipato agli eventi di Halloween: ha trasmesso la passione per la musica a intere generazioni

Mariella Baccheschi

03 Novembre 2025, 12:38

 Rosello Arezzini

Cordoglio per la morte di Rosello Arezzini

Lutto ad Abbadia San Salvatore. Rosello Arezzini, 85 anni, noto e stimato parrucchiere e musicista, componente storico e carismatico della Filarmonica Puccini, se ne è andato in silenzio e in punta di piedi venerdì sera, dopo aver partecipato con gli altri orchestrali e il gruppo delle majorettes amiatine all’immancabile appuntamento con la notte di Halloween. Grande il dolore dei familiari, dei colleghi e degli amici per questa morte improvvisa, che ha molto colpito l’intera comunità amiatina, dove era molto conosciuto e apprezzato. Rosello, che aveva fatto parte da oltre 70 anni della banda cittadina, si era sempre distinto per l’attaccamento profondo a questa compagine, che aveva fortemente tutelato, soprattutto nei momenti di difficoltà. Animo gentile e rispettoso, amava molto trasferire le sue competenze ai più giovani, perché si appassionassero e rendessero onore a questo corpo bandistico, storico, in quanto fondato nel 1843 e da allora sempre attivo. “Per noi è stato sempre meraviglioso suonare insieme a te - scrive la Filarmonica Puccini - che con il tuo sorriso e la tua passione per la musica ci hai fatto sempre divertire”.

Il sindaco Niccolò Volpini, a nome della amministrazione, ricorda che “in tanti, nel corso degli anni, sono cresciuti musicalmente grazie a persone come lui, che con passione e continuità hanno mantenuto viva una delle tradizioni più belle”. Nell’aprile 2023 Rosello era stato premiato insieme ai colleghi Amiano Fabbrini e Reno Avanzati per i 70 anni di fedeltà alla banda musicale. Erano entrati a farne parte quando erano poco più che bambini. Rosello aveva 13 anni e aveva debuttato suonando il clarinetto. Mentre dopo dieci anni, per esigenze bandistiche, era passato al basso tuba e poi alle percussioni, fino ai nostri giorni. Ricordava con commozione i grandi eventi a cui la filarmonica aveva partecipato, come i funerali a Roma nel 1984 di Enrico Berlinguer (unica banda, inviata dalla Regione Toscana) o l’udienza del Santo Padre Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000. Ieri per lui l’estremo saluto nella chiesa dell’Abbazia, compianto dai familiari, ma anche dai compagni della Filarmonica e dal gruppo delle majorettes, tutti molto turbati e addolorati per la perdita del caro maestro e amico.

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