SIENA
Un momento dell'ultima edizione vinta dallo sloveno Pogacar
Siena è pronta ad accogliere la magia delle Strade Bianche. Una gara che anno dopo anno ha accorciato la distanza con le Monumento, Parigi-Robuaix e Milano-San Remo.
Non è un caso che in Belgio, popolo che mastica pane e due ruote fin dalla nascita, abbiano soprannominato la corsa "La classica del nord più a sud di Europa". Merito di quegli sterrati che fanno impazzire ciclisti e stampa. Così imprevedibili che l'esito non è mai scontato. O meglio, è così tutte le volte che al via non si presenta Tadej Pogacar. A 26 anni e qualche mese il suo nome viene già associato ai giganti di questo sport: Eddy Merckx, Fausto Coppi e Bernard Hinault. Se qualcuno si chiedesse chi sono, un sacrilegio a prescindere, è come se nel calcio si stesse parlando di Pelè, Maradona e Cruijff.
Lo sloveno, che ha debuttato in stagione vincendo il Tour degli Emirati Arabi, va a caccia del terzo successo in piazza del Campo. Il record di Fabian Cancellara vacilla: e lo svizzero era un mostro quando si parlava di attraversare i tracciati sconnessi. Con Pogacar alla partenza è ormai diventata una questione di come e non di se. L'anno scorso, dove averlo anticipato, partì a 80 chilometri dal traguardo, trionfando con una facilità impressionante. Non è un caso che poi ha vinto in scioltezza il Giro d'Italia, il Tour de France e i Mondiali: Stephen Roche nel 1987 l'ultimo a mettere insieme questo palmarès.
Considerata la superiorità manifesta e accettata anche dal gruppo, non è chiaro chi possa impensierirlo. L'unico sarebbe l'olandese Mathieu van Der Poel, che nelle corse di un giorno forse è ancora un gradino sopra. Però non è al via. Ci saranno invece Thomas Pidcock, vincitore nel 2023, e Michał Kwiatkowski, due vittorie all'attivo. Se per una volta lo sloveno concedesse un po' di spazio, sarebbero tutti più contenti.
A prescindere del trionfatore, Siena ha comunque già vinto. L'organizzazione procede spedita e il richiamo sta facendo la felicità di albergatori ed esercenti. Potrebbe bastare così, ma ormai che ci siamo godiamoci anche la corsa.
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