Siena
“Non mi risulta che esistano dei frammenti di ossa di Santa Caterina. Il corpo della santa è custodito a Roma, mentre a Siena ci sono la testa e un dito di Santa Caterina. Ciò mi lascia immaginare che le ossa della santa delle quali si parla su eBay siano false, e che quindi si tratti di una truffa”. Don Vittorio Giglio, direttore delle comunicazioni sociali della Diocesi, commenta il caso degli ultimi giorni, vale a dire i numerosi oggetti religiosi e le reliquie che sono in vendita all’asta su eBay. Dai capelli di Carlo Acutis a oltre 2 mila euro alle ossa di Santa Caterina che sono all’asta per un prezzo base di 140 euro, si è registrato un vero e proprio boom di reliquie, o presunte tali, in quello che è l’anno del Giubileo.
E’ da capire, innanzitutto, se questi oggetti siano veri o se si tratti di truffe. Un aspetto non di poco conto. Il diritto canonico, inoltre, vieta il commercio di oggetti religiosi. Il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino ha presentato una denuncia contro ignoti: il corpo del giovane è infatti custodito nel santuario della spogliazione della città umbra. L’esposto è stato già trasmesso alla Procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone che ha subito avviato gli accertamenti.
Anche a Siena don Vittorio Giglio chiede di indagare sull’autenticità degli oggetti che sono stati messi in vendita online. Anche, quindi, le reliquie, o presunte tali, che riguardano Santa Caterina. Afferma don Vittorio Giglio: “Io ritengo che si tratti di vere e proprie truffe - dichiara il direttore delle comunicazioni sociali della diocesi. - Se si mette in vendita un oggetto e si dichiara il falso si tratta di un reato perseguibile. Io invito quindi a indagare e a scoprire cosa sia avvenuto. Si facciano accertamenti sull’autenticità degli oggetti”.
E poi, ovviamente, c’è anche un aspetto religioso non secondario in questa vicenda. “Il diritto canonico - ribadisce don Giglio - vieta la vendita di oggetti religiosi. Questo dettame è già contenuto negli Atti degli apostoli, e ricordo Simon Mago e la simonia delle cose sacre. E’ peccato grave mettere a commercio cose sacre, questo è un comportamento che rasenta la blasfemia e il sacrilegio. Esiste a questo proposito anche un problema di coscienza”.
Su eBay i vari oggetti messi in vendita vengono presentati come autentici. Si parla infatti di “certificati di autenticità” nei testi che si trovano a corredo delle reliquie che sono messe all’asta. “Perché siano realmente autentici - precisa don Vittorio Giglio - occorre che sia presente la bolla di autenticazione del vescovo. E se anche lo fossero - prosegue - va capito come il venditore sia entrato in possesso di quegli oggetti”.
La sensazione provata nel venire a conoscenza di queste vendite online, ammette don Vittorio Giglio, non è certamente positiva: “Si rasenta quasi lo scandalo - dichiara. - Spero che i venditori ritirino questi oggetti dal commercio e invito anche a non acquistarli. Non si trattano in questo modo gli oggetti sacri”.
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