SIENA
Il prossimo 7 luglio saranno due anni dalla morte di Paolo Gozzi, il contradaiolo della Chiocciola 49enne, dipendente della Sei Toscana, deceduto alle Scotte dopo tre giorni dall'incidente avvenuto in strada Grossetana a Sant'Andrea mentre si trovava in sella alla sua moto. L'inchiesta, portata avanti dal pubblico ministero Nicola Marini, è passata nell'estate del 2024 alla pm Silvia Benetti la quale è dovuta ripartire da zero con le indagini. Tra le prime azioni, ha chiesto ulteriori chiarimenti ai professori Marco Di Paolo e Lorenzo Ghiadoni, della medicina legale di Pisa in merito ai risultati dell'esame autoptico eseguito il 28 luglio 2023 e depositati alla Procura della Repubblica di Siena nel giugno dell'anno scorso. Proprio in merito all'autopsia, si parlava di nuovi e importanti sviluppi sulla vicenda che al momento, però, è ancora oggetto di indagini preliminari. La dottoressa Benetti sta lavorando con grande scrupolo al caso che ha sconvolto la città, la contrada della Chiocciola, il comune di Sovicille e gran parte della Toscana dove Gozzi era conosciutissimo per essere il popolare manager del gruppo di cantanti e attori di cabaret, Compagnia dei Toscanacci. La nuova relazione sui risultati della necroscopia, insieme al lungo lavoro svolto dalla Procura, fanno pensare che le investigazioni siano ormai vicine a una svolta. Le prossime settimane potrebbero essere decisive, dopo quasi due anni di attesa e interrogativi rimasti senza risposta.
Al momento, tre persone risulterebbero sotto investigazione con l’ipotesi di omicidio colposo: la donna di 50 anni che era alla guida dell’auto che ha investito Gozzi e due sanitari dell’ospedale Le Scotte di Siena. Le indagini, comunque, restano aperte e non è escluso che possano emergere nuove responsabilità o coinvolgimenti, anche alla luce dei chiarimenti chiesti dalla pm Benetti agli specialisti di medicina legale.
L’esame autoptico, depositato quasi un anno dopo la morte di Gozzi, è tuttora coperto dal segreto istruttorio, ma secondo indiscrezioni avrebbe messo in evidenza alcune criticità nella gestione delle fasi successive all’incidente. Proprio su questi aspetti la Procura starebbe concentrando i suoi approfondimenti, per comprendere se ci siano stati errori o omissioni che avrebbero aggravato il quadro clinico del 49enne, già colpito dalle gravissime lesioni riportate nell’impatto.
Nel frattempo, i familiari di Paolo, assistiti dagli avvocati Stefano Severi del foro di Grosseto e Nicola Mini del foro di Siena, seguono da vicino ogni sviluppo, nella speranza di vedere finalmente chiarite le eventuali responsabilità che hanno portato alla tragica scomparsa. Anche la comunità di San Rocco a Pilli, dove Gozzi era cresciuto e conosciuto da tutti, così come la contrada della Chiocciola, vivono questi mesi con forte apprensione e aspettano risposte dall’indagine.
C’è grande fiducia nel lavoro della magistratura, sottolineano amici e conoscenti, ma anche il bisogno di risposte trasparenti dopo la vicenda che ha lasciato un segno profondo e sconvolgente. Il ricordo di Paolo, personaggio molto amato per il suo carattere solare e la passione per la vita e la contrada, continua a unire chi lo ha conosciuto. Ora, la richiesta è una sola: fare piena luce su quanto accaduto affinché la sua morte non resti avvolta dai dubbi.
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