SIENA
Il nome di Robert Francis Prevost come nuovo pontefice non lo ha meravigliato. "Come per Leone XIII, la questione sociale è sempre stata la sua priorità", ha dichiarato in un'intervista a La Stampa il cardinale Augusto Paolo Lojudice, sottolineando la continuità con il grande pontefice dell’Ottocento noto per l’enciclica Rerum Novarum dedicata ai temi del lavoro e della dignità umana.
L'arcivescovo di Siena che ha collaborato con Papa Leone XIV come membro del Dicastero vaticano per i vescovi, descrive il successore di Bergoglio come una figura dal carattere informale e affabile, capace di «levigare e piallare le asperità» ma al contempo determinata. "Ha un’esperienza a tutto campo e una visione a 360 gradi sulla Chiesa e sul mondo", spiega, ricordando il lungo percorso di Prevost nell’Ordine agostiniano, nelle diocesi e in Vaticano, che gli ha permesso di conoscere sia le periferie sia il centro della Chiesa.
Il cardinale evidenzia inoltre come, nonostante le differenze personali tra i vari pontefici, vi sia una forte continuità nell’azione della Chiesa. "Francesco ha compiuto scelte forti per innovare anche visivamente l’istituzione, rimuovendo consuetudini non più adeguate ai tempi. Nella storia della Chiesa non si torna indietro, si va soltanto avanti", afferma Lojudice, che ha apprezzato l’umanità e la pacatezza di Prevost durante gli incontri a Roma, spesso allietati con dolci tipici senesi.
Il cardinale Lojudice conclude ricordando il richiamo di Leone XIV all’attenzione sull’intelligenza artificiale: "La sua preoccupazione è orientare la ricerca tecnico-scientifica al bene comune, al progresso civile e sociale, al servizio dello sviluppo dell’uomo e della comunità. Leone XIII aveva già affrontato temi analoghi con le macchine della prima rivoluzione industriale, che innescarono dinamiche di sfruttamento dei lavoratori".
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