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Siena

Gaza, a Siena in 500 al corteo del Comitato Palestina

Studenti universitari, senesi e stranieri si sono ritrovati sotto alla statua di Garibaldi per dare il via alla protesta

Gennaro Groppa

21 Settembre 2025, 22:15

corteo per la Palestina

Dopo gli oltre mille manifestanti che hanno preso parte venerdì al corteo organizzato dalla Cgil, oggi pomeriggio almeno altre cinquecento persone hanno partecipato alla protesta messa in atto dal Comitato Palestina Siena. La risposta della città è stata decisa e importante.

E’ stato un corteo “meno istituzionale”, quello di oggi pomeriggio, senza rappresentanti delle istituzioni a differenza di quello realizzato appena settantadue ore prima. Venerdì la manifestazione era stata aperta, in prima fila, dalla segretaria generale della Cgil di Siena, Alice D’Ercole, poco dietro a lei c’erano sindaci di Comuni del territorio senese: Andrea Frosini, primo cittadino di Monteriggioni, e Susanna Cenni, omologa di Poggibonsi. Presente anche Simone Bezzini, assessore regionale in carica alla sanità e candidato alle prossime Regionali; al suo fianco Anna Paris ed Elena Rosignoli.

Quello di oggi pomeriggio è stato un corteo “più di lotta”, con slogan più forti. Molti giovani presenti, tanti studenti universitari, e d’altronde il Comitato Palestina Siena è proprio guidato da giovani che frequentano l’ateneo cittadino.

Il ritrovo era fissato alle 16,30 alla Lizza, sotto alla statua di Garibaldi. Sventolano molte bandiere palestinesi, pochi i richiami ai partiti. In prima fila giovani universitari e anche tanti stranieri, arrivati da Paesi arabi e che adesso conducono le loro vite a Siena. Tutti hanno voluto manifestare il loro disappunto e il loro dolore per quanto sta avvenendo a Gaza. Risuonano canzoni di Ghali, poi Bella Ciao, mentre gli organizzatori del corteo intonano canti per la “Palestina libera”. Su un cartello si legge: “Fermiamo la strage”, e nello stesso cartello compare una tragica e drammatica immagine di guerra. E ancora, altri cartelli: “Meno armi, più borse di studi”. E poi: “Resistere, resistere, resistere”.

Mattia Pagni è uno dei referenti del Comitato Palestina Siena: “Siamo qui - dichiara - per manifestare la nostra vicinanza alla resistenza del popolo palestinese contro l’occupazione israeliana e contro il genocidio in atto. L’Italia continua a vendere armi a Israele e a generare profitto da quanto sta avvenendo. Noi siamo al fianco della Global Sumud Flotilla, chiediamo la fine dell’assedio a Gaza e la Palestina libera. Vogliamo un embargo totale nei confronti di Israele e la fine delle collaborazioni militari, economiche a anche culturali. Il riarmo che è in corso anche nel nostro Paese provoca e comporta tagli al welfare e alla sanità. La nostra economia sta divenendo un’economia di guerra, noi non possiamo accettarlo”.

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