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LA PROTESTA

Siena risponde ancora presente: “Noi la Flotilla”

In centinaia hanno aderito al presidio davanti a Rocca Salimbeni. Slogan contro Netanyahu. La piazza urla: “Siamo tutti palestinesi”

Aldo Tani

02 Ottobre 2025, 20:28

presidio per Gaza

La comunità senese ha risposto ancora una volta presente. Lo ha sempre fatto nel corso di tutte le manifestazioni a sostegno della causa palestinese e quando è arrivato il momento di ribadire la solidarietà agli equipaggi della Flotilla, non si è tirata indietro. In piazza Salimbeni erano circa trecento i partecipanti al presidio organizzato dopo i fatti di mercoledì. Molti di loro erano presenti anche in piazza del Campo, nel raduno spontaneo organizzato subito dopo i fermi fatti dall’esercito israeliano.


Naturale quindi che allo slogan “siamo tutti palestinesi”, la piazza risponda a gran voce. Attivismo che a differenza di quanto accaduto in altre realtà toscane, non è mai sfociato in violenza. Le forze dell’ordine ci sono, e anche in buon numero. Osservano a distanza quando sta succedendo sotto la statua di Sallustio Bandini, ma è un presidio statico. Sul palco improvvisato i manifestanti si passano il megafono. Ad aprire le danze è la segretaria della Cgil Alice D’Ercole. Nel mirino ci sono il premier israeliano Netanyahu e il governo italiano, che non ha ancora interrotto la collaborazione con lo Stato ebraico. La sindacalista però contesto anche l’atteggiamento tenuto dall’esecutivo sul casso Flotilla: “Non ha garantito la giusta protezione in acque internazionali a cittadini italiani. Ovviamente le parole d'ordine sono quelle di protezione e di sicurezza per l'equipaggio della Flottilla”.

Per D’Ercole, “è inaccettabile che si assista quotidianamente alla morte di bambini, di civili, di donne che muoiono sotto le bombe, che muoiono schiacciati da carri armati, che muoiono di fame e che muoiono di sete. Ci vogliono corridoi umanitari, ci vogliono aiuti, ci vuole cibo, ci vuole acqua potabile e ci vuole che il governo prenda le distanze attraverso l'interruzione dei rapporti commerciali, attraverso l'interruzione dell'invio delle armi al governo criminale di Netanyahu”.

Concetto esplicitato a ruota da chi interviene. C’è chi richiama anche i valori della Resistenza italiana, richiamando lo sforzo dei patrioti che hanno lottato per la libertà.

Al di là delle declinazioni una comunità viva e vogliosa di dimostrare che anche Siena ha un cuore.

“Quello che anche stiamo vedendo a Siena è un ambiente che sinceramente non avevo mai visto in sette anni che studio e vivo questa città - ammette Samuele Picchianti, uno dei manifestanti -. Sabato partiremo in tantissimi alla volta di Roma per la manifestazione nazionale. Domani è stato indetto lo sciopero generale. Qui abbiamo una piazza con tantissime persone, così come le 300 convocate nel giro di una mezz'ora ieri sera in solidarietà della Global Sumud Flotilla. Sta venendo fuori dal basso un grande movimento in Italia in solidarietà della Palestina che poi però porta con sé anche tutte le tematiche sociali che il tema palestinese porta dietro: la tematica del riarmo ma anche nel nostro contesto universitario, tutti i tagli che ci sono stati negli ultimi anni al diritto allo studio e quindi tenere insieme la tematica della Palestina con le tematiche che ci toccano anche più da vicino può essere la base per creare un grande movimento. Una grande alternativa politica che in questo momento a livello parlamentare non si vede e che invece si vede come nelle piazze italiane”.

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