Siena, mancano 50 medici di famiglia

Mancano medici di medicina generale. La carenza è quantificata in una cinquantina di professionisti nel territorio senese. Non sono pochi, e ci sono località che risultano addirittura sprovviste del medico di famiglia. La situazione non è rosea, perché riguarda quello che rappresenta il primo presidio medico e il primo riferimento sanitario per il cittadino sul territorio.

L’allarme viene lanciato da Maurizio Pozzi, presidente della Coop Medici 2000, riferimento per i medici di medicina generale. Afferma: “Nel periodo antecedente al Covid i medici di medicina generale nella provincia di Siena erano 220, oggi invece ci fermiamo a 170. Le difficoltà e le criticità aumentano, e mancano quindi una cinquantina di professionisti per poter parlare di una situazione regolare e tranquilla”.

La carenza è geograficamente diffusa in tutto il territorio provinciale. La questione è nota e il problema è presente un po’ in tutto il Paese a causa di varie problematiche: il nutrito pensionamento di professionisti che si è verificato negli ultimi anni, un “ricambio” che non si è realizzato ed è venuto a mancare anche da un punto di vista “quantitativo”, e poi anche scelte di vita differenti pure da parte degli stessi medici.

La medicina generale, tra l’altro, sta per vivere una profonda riorganizzazione del “servizio”, con cambiamenti che potrebbero essere visibili già dal prossimo anno.

Pozzi parla in questo modo delle carenze attuali e analizza così la questione: “Medici di medicina generale mancano in tutta la provincia senese - sono le sue parole. - Ci sono aree dove questa carenza si sente e si manifesta meno, penso al territorio comunale senese, dove comunque fare il medico di famiglia rimane ambito. Ma lo stesso non può dirsi in altre zone della provincia, in aree interne dove si riscontrano vari problemi. Ad esempio nella Valdichiana, che è l’area nella quale si ravvisa e si riscontra la maggiore carenza di medici di medicina generale, e penso a località dove il medico di famiglia in questo momento non c’è. Manca a Radicofani, dove arriva qualche giorno alla settimana un professionista da Abbadia San Salvatore; e manca anche a Radicondoli, dove invece fa dei turni un medico che arriva da Casole d’Elsa”.

“Le problematiche del settore sono svariate - prosegue Maurizio Pozzi. - Negli ultimi anni sono entrati in servizio pochi giovani medici, in numero decisamente inferiore rispetto ai professionisti che sono andati in pensione. Abbiamo complessivamente bisogno di maggiore sostegno, perché oggi un medico di medicina generale necessita di collaboratori per effettuare quella che è la sua attività quotidiana. Non è un caso che negli ultimi anni aumentino sempre più le aggregazioni di medici, che lavorano in sinergia, spesso in centri associati. Da questo punto di vista l’Asl dovrebbe considerare a tutti gli effetti il medico di famiglia come un punto importante della sanità territoriale. E c’è anche un tema economico, perché il medico in Italia continua a essere pagato meno rispetto all’estero. E infatti accade sempre più spesso che giovani medici vadano a lavorare in altri Paesi”.