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Siena

Sarà un 2026 complesso per i senesi: frena la crescita di redditi e consumi

In flessione agricoltura e costruzioni. Difficoltà delle imprese a trovare profili qualificati

Caterina Iannaci

06 Dicembre 2025, 08:15

Siena panorama

La situazione economica della provincia di Siena evidenzia scenari differenziati tra i vari settori produttivi per il biennio 2025-2026, secondo un’analisi elaborata su dati Prometeia e informazioni fornite dalla Camera di Commercio.

L’agricoltura, che incide per il 5,3% sul valore aggiunto provinciale, mostra una dinamica positiva con una crescita attesa del 3,3% nel 2025 e dell’1,4% nel 2026. Meno roseo è invece il quadro dell’industria, che pesa per il 17% sul valore aggiunto complessivo: qui è prevista una contrazione dell’1,1% nel 2025, seguita da un’ulteriore lieve diminuzione dello 0,2% nel 2026.

Il settore delle costruzioni, anch’esso con un’incidenza del 5,3%, registra nel 2024 un incremento dell’1% malgrado la riduzione degli incentivi fiscali. Si tratta probabilmente di un effetto favorevole legato agli interventi del Pnrr, ma per il 2026 è stimata una contrazione significativa del 2,5%. Il comparto dei servizi, che rappresenta il 72,4% del valore aggiunto provinciale, chiude il 2025 con una sostanziale stabilità (+0,1%) e prevede nel 2026 una ripresa dell’1%.

Dal punto di vista dei redditi familiari, il presidente dell’Ente camerale Massimo Guasconi ha sottolineato “un incremento del reddito disponibile delle famiglie senesi del 3,8% nel 2025, seguito da una crescita del 3,1% nel 2026”. Anche i consumi finali delle famiglie sono in aumento, con un +2,8% previsto per il 2025 e un +2,5% nel 2026.

Sul fronte occupazionale, l’andamento rimane moderatamente positivo. Per il 2024 è stimata una crescita degli occupati dell’1,2%, che rallenta al +0,2% nel 2025. Le unità di lavoro seguono un trend simile, con un incremento dell’1,1% nel 2024 e +0,2% nel 2025. Nel 2025 si prevede una crescita dello 0,1% degli occupati, che salirà al +0,3% nel 2026, mentre le Ul aumenteranno dello 0,7% nel 2025 e dello 0,4% nel 2026.

Il segretario generale Marco Randellini ha evidenziato una riduzione nella quota di imprese intenzionate ad assumere, che passa dall’11% del dicembre 2025 al 13% dello stesso mese dell’anno precedente. Sono 1.250 le nuove assunzioni previste a dicembre, con un totale di circa 6.100 entrate previste tra dicembre 2025 e febbraio 2026, in calo rispetto all’anno passato.

l settore dei servizi resta il principale motore della domanda di lavoro, con il 69% delle entrate previste. . L’industria conta su circa 260 assunzioni, mentre l’agricoltura ne prevede 130.

La maggior parte dei contratti (80%) sarà a termine, con un 20% di rapporti di lavoro stabili. La domanda di lavoro privilegia profili con qualifica o diploma professionale (32,3%) e diploma di scuola superiore (30%), mentre solo il 10% riguarda laureati. Inoltre, il 60% di queste figure richiede esperienza specifica nel settore.

Un elemento critico riguarda la difficoltà di reperimento dei profili desiderati, segnalata dal 52% delle imprese, causata principalmente dalla scarsità di candidati e da una preparazione non sempre adeguata. Infine, un quarto delle assunzioni previste coinvolgerà personale immigrato, integrando così la forza lavoro locale.

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