Siena
“Agire ora per evitare che i nostri centri perdano vita, e quindi attrattività”. Torna a parlare della questione degli affitti brevi la Confesercenti. E d’altronde il tema è di stringente attualità, dato che il fenomeno negli ultimi anni ha vissuto e ha conosciuto un vero e proprio boom. Il tema porta con sé tanti aspetti e considerazioni varie: molte case e appartamenti, a Siena come in tante altre città a vocazione turistica, vengono ora dedicate e destinate al turismo attraverso i cosiddetti affitti brevi. Ciò comporta che un minor numero di abitazioni siano a disposizione per gli affitti per studenti universitari e per le famiglie. Chi ottiene dei guadagni grazie agli affitti brevi, inoltre, gode in questo momento di condizioni di vantaggio rispetto alle classiche e tradizionali strutture ricettive in termini di fiscalità e anche per l’avviamento dell’attività. Confesercenti parla di un vero e proprio “problema di equità”.
Parla dunque della questione Andrea Ginestrini, presidente provinciale di Assohotel, associazione che fa riferimento a Confesercenti: “Intervenire sugli affitti brevi – dichiara – è una necessità nei confronti di chi fa impresa, oltre che di chi cerca casa. Ma in generale è una questione di buon senso: se vogliamo un futuro per i centri storici come i nostri dobbiamo agire ora per evitare che perdano vita, e quindi attrattività. Come associazione di categoria lo abbiamo evidenziato da tempo: nel documento pre-elezioni amministrative del capoluogo, nel 2023, si notava già come le locazioni turistiche stavano diventando sempre più un affare non tanto per i mono-proprietari, quanto per vere e proprie organizzazioni imprenditoriali che gestiscono residenze a scopo turistico con fiscalità agevolate. Da allora ci sono stati alcuni fatti nuovi come la cedolare secca al 26%, ma non in misura proporzionata all’entità del fenomeno. Questo tipo di offerta turistica, che di fatto è concorrenziale rispetto a quella delle strutture ricettive, continua a beneficiare di un percorso semplificato per l’avvio attività, che non è soggetta a Scia, l’esposizione prezzi facoltativa e il trattamento fiscale. Il problema di equità diventa sempre più vistoso, anche perché a monte del comparto ci sono le grandi piattaforme che accumulano grandi utili soggetti a scarsa tassazione. In più, crescono i costi latenti per le comunità: consumo delle risorse energetiche, produzione di rifiuti, meno alloggi disponibili per famiglie, lavoratori e studenti, proliferazione di un’offerta commerciale che punta al turista e non al residente mortificando gli sforzi per una qualificazione delle proposte. Nel caso di Siena, tutto questo mette a rischio anche quelle peculiarità che la rendono unica come contesto sociale”.
Ginestrini rimarca come su questi temi l’associazione abbia chiesto più volte ascolto. Assohotel chiede agli enti pubblici di intervenire, e di farlo anche in tempi rapidi. Dichiara: “Abbiamo chiesto un sostegno alla Regione Toscana in vista del nuovo Testo unico del turismo, al Comune di Siena per un confronto sulle proposte avanzate. Su scala nazionale, Confesercenti chiede al Governo di fare propri gli esempi virtuosi di intervento sul tema che arrivano dal resto d’Europa. Non siamo contro la proprietà immobiliare, bensì a favore della qualità dei nostri centri, sia abitativa che di accoglienza. Continuare a rimandare contromisure e rimpallare l’incombenza tra istituzioni è una scelta di corto orizzonte: i tempi sono maturi perché amministrazioni comunali, Regione e forze di Governo si occupino con misure più incisive della questione affitti brevi”.
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