Siena
A distanza di un anno dall’ultima volta le parti in causa torneranno a parlare della situazione della Pay Care nel tavolo dell’unità di crisi in Regione Toscana. L’incontro era stato richiesto nei giorni scorsi dalla Fim Cisl, ed è stato accettato dall’azienda. C’è già una data, la riunione si terrà infatti il prossimo 4 ottobre alle ore 11.
L’urgenza della richiesta e del tornare a effettuare una riunione in Regione è data dal fatto che alla fine di ottobre termineranno gli ammortizzatori sociali dei quali stanno beneficiando i lavoratori rimasti nel gruppo. La crisi aziendale va avanti ormai da alcuni anni nell’impresa di call center che ha la propria sede a San Martino: e in questo lasso di tempo il gruppo è “dimagrito”, con molti lavoratori che hanno lasciato la Pay Care beneficiando degli incentivi all’uscita che sono stati messi a disposizione. Nel 2021 in Pay Care lavoravano 63 persone; oggi, dopo incentivi e buonuscite, sono rimasti in 38. Venticinque persone hanno quindi lasciato l’azienda in tre anni.
Alla fine di ottobre verrà vissuto un altro momento importante per il gruppo, quello della fine degli ammortizzatori sociali. L’impresa dovrà quindi farsi trovare pronta. Le commesse attualmente in essere alla Pay Care hanno durata fino al prossimo febbraio: si tratta di un lavoro per la Regione Lombardia e di un lavoro per Nexi. Non ci sono notizie o certezze, dunque, su quel che potrà accadere dal prossimo marzo in avanti.
Una buona notizia è comunque data dal fatto che l’azienda ha accettato di incontrare i rappresentanti della Regione Toscana e i sindacati. Un confronto ci sarà, e anche in tempi brevi. Le parti si sederanno al tavolo per discutere di quello che sarà il futuro del gruppo e dei lavoratori. È soddisfatto per la disponibilità dimostrata dall’azienda il segretario generale della Fim Cisl di Siena, Giuseppe Cesarano: “Torneremo all’unità di crisi della Regione Toscana a un anno di distanza dall’ultima volta – sono le parole del sindacalista. – Siamo contenti che l’azienda abbia accettato di effettuare l’incontro. Ma a Pay Care adesso chiediamo di assumersi la responsabilità di trovare una o più commesse che possano garantire il futuro occupazionale dei lavoratori”.
“Dalla fine di ottobre termineranno gli ammortizzatori sociali – prosegue Cesarano – e sappiamo che fino a febbraio lavoro in Pay Care c’è e ci sarà grazie alle commesse in essere. Vogliamo però sapere e capire cosa avverrà da marzo in avanti. Cerchiamo delle rassicurazioni e vorremmo che si potesse arrivare a un protocollo d’intesa con il gruppo. D’altronde negli ultimi anni è stato attuato un piano di dimagrimento in Pay Care, anche grazie agli incentivi che sono stati concessi. Quindi riteniamo che l’azienda ora non abbia più scuse”.
Trentotto dipendenti attendono di avere maggiori notizie su quello che potrà essere il proprio futuro. Il sindacato precisa: “È importante – dichiara Giuseppe Cesarano – avere la vicinanza delle istituzioni e in questo caso della Regione Toscana, che potrebbe anche offrire dei piani formativi per i lavoratori. Prima, però, è necessario sapere quali sono le intenzioni dell’azienda. A marzo la situazione nel gruppo dovrà essere differente: noi vogliamo sapere da prima cosa potrà avvenire e conoscere quello che sarà l’impegno del gruppo. Pay Care ha beneficiato per anni degli ammortizzatori sociali, adesso non può fuggire dal confronto. Ci attendiamo dall’azienda degli impegni precisi e un piano di rilancio per lo stabilimento di San Martino”.
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