Siena
Per la prima volta il gruppo Pay Care, che opera nel settore dei call center, apre alla possibilità e alla prospettiva della vendita del sito di San Martino, nel territorio comunale di Monteriggioni. Fino a oggi non era mai accaduto. Si è tenuto l’incontro al tavolo dell’unità di crisi della Regione Toscana. Erano tutti presenti: c’era Valerio Fabiani, consigliere politico del governatore Eugenio Giani con deleghe alla gestione delle crisi aziendali e ai processi di re-industrializzazione, c’era il sindaco di Monteriggioni Andrea Frosini, e c’era anche il vicesindaco di Siena, Michele Capitani. Erano presenti rappresentanti della Fim Cisl e dirigenti dell’azienda.
L’incontro era stato richiesto in maniera urgente dalla Fim Cisl. Alla fine di ottobre, infatti, scadranno gli ammortizzatori sociali dei quali stanno beneficiando i 38 lavoratori del gruppo. Il sindacato, quindi, voleva sapere dall’azienda quali possano essere le prospettive future. Tuttavia di certezze, a quanto pare, non ce ne sono. I dipendenti rimasti in Pay Care continuano a lavorare con una commessa della Regione Lombardia, che però scadrà a febbraio. Altre commesse non sono arrivate e non sono state trovate. Per la prima volta l’azienda ha paventato la possibilità di una vendita del sito, qualora venisse trovato un compratore.
Il gruppo negli ultimi tre anni è molto “dimagrito”. Dall’inizio della crisi, e si parla ormai di tre anni fa, in venticinque hanno lasciato la Pay Care: che aveva 63 dipendenti e oggi ne ha solamente 38. Il gruppo ha quindi spese più basse rispetto al passato per quel che riguarda gli stipendi dei propri dipendenti, e questo era uno degli obiettivi alla base del piano realizzato nei mesi scorsi con gli incentivi offerti ai lavoratori per lasciare l’impresa. Tuttavia i problemi non sono stati risolti, altre commesse non sono arrivate e quindi la situazione rimane ancora critica, senza certezze per il futuro.
“Questo era un incontro importante – è il commento del segretario generale della Fim Cisl di Siena, Giuseppe Cesarano. – Alla fine di ottobre scadrà il contratto di solidarietà. A distanza di tre anni dall’inizio della crisi l’azienda oggi ci ha detto che non c’è una commessa stabile e di qualità che possa garantire il futuro del sito di Monteriggioni. Il lavoro va avanti con la commessa della Regione Lombardia, ma questa non basta a risolvere i problemi esistenti”.
“Noi abbiamo chiesto delle garanzie e la stipula di un protocollo d’intesa per il rilancio del sito di Pay Care – prosegue Cesarano. – Venticinque lavoratori sono usciti dal gruppo ma ciò nonostante l’azienda ancora non dà garanzie. Abbiamo chiesto alla Regione Toscana di farsi carico di questa fase complicata, anche il Comune di Siena darà vita a un’iniziativa. Ma io sono preoccupato perché l’azienda è stata chiarissima: se non ci sarà una commessa importante il sito di Monteriggioni rischia. Il gruppo ha detto che il costo del lavoro è molto alto, se ci fosse un committente interessato all’acquisto Pay Care valuterebbe l’offerta. Ma noi non accetteremmo possibili committenti che offrano contrattualità al ribasso. Io sono preoccupatissimo, ma non molliamo di un centimetro; ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”.
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