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Siena

L'assessore regionale Simone Bezzini: "I medici fanno bene a scioperare, il governo deve stanziare più risorse per la sanità"

Gennaro Groppa

01 Novembre 2024, 12:46

Simone Bezzini

Simone Bezzini

“I medici fanno bene a scioperare, e io mi auguro che ci sia una grande mobilitazione unitaria”. L’assessore regionale con delega alla sanità Simone Bezzini commenta la recente presa di posizione di varie sigle sindacali della professione medica, che protestano con la direzione presa dal governo nazionale presieduto dal premier Giorgia Meloni. A lanciare la mobilitazione e la protesta del prossimo 20 novembre sono state le sigle Anaao Assomed, Cimo-Fesmed  e Nursing Up, poi è arrivata anche l’adesione da parte di altre sigle e soggetti, e tra di essi anche degli specializzandi. In manovra sono previsti 1,3 miliardi di euro per la sanità, la protesta nasce dal fatto che in precedenza il ministro della salute Orazio Schillaci aveva parlato della possibilità di prevedere per il settore oltre tre miliardi di euro. Le cifre, poi, sono state differenti. Gli specializzandi, invece, protestano per il mancato aumento, promesso da tempo, relativo alle borse. E ancora: “Erano state promesse 30 mila assunzioni nel servizio sanitario nazionale, ma la legge di bilancio non ne prevede alcuna – affermano i promotori della protesta.  – E senza assunzioni sarà impossibile ridurre il carico di lavoro dei dipendenti e migliorare quindi le condizioni lavorative negli ospedali, oggi inaccettabili”.

Dichiara l’assessore regionale Simone Bezzini: “Credo che tutti coloro che vogliono bene alla sanità pubblica, e quindi penso ai sindacati, agli ordini professionali, alle associazioni, alle istituzioni, alle forze politiche, dovranno mobilitarsi in queste settimane. Dovranno fare sentire la loro voce con grande forza perché oggettivamente le risorse previste nella legge di bilancio per il prossimo anno sono assolutamente insufficienti. Non coprono l’inflazione, non coprono l’aumento della spesa farmaceutica. Si rischia davvero di produrre un impatto negativo sui servizi ai cittadini”.

Il 20 novembre, quindi, i professionisti sanitari incroceranno le braccia per 24 ore e si ritroveranno a Roma per una manifestazione nazionale. Verranno comunque salvaguardate le prestazioni di urgenza. “Non si investe sui professionisti, né sull’integrazione della medicina del territorio con quella ospedaliera, né c’è la volontà di ammodernare il sistema e di renderlo più credibile agli occhi del cittadino”, dicono ancora gli organizzatori della protesta. 

Conclude l’assessore regionale Simone Bezzini: “Io credo che serva una grande mobilitazione popolare per far cambiare idea al governo nazionale e per fare in modo che si vada a correggere questa manovra e che si vadano quindi a stanziare più risorse per la sanità pubblica”.

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