SIENA
Lo spettacolo della stagione “Sipario Blu” ha conquistato il pubblico con un’interpretazione intensa e coinvolgente. Poi confronto in sala, con il regista, gli attori e il pubblico composto da tanti giovani. Presente anche il sindaco Nicoletta Fabio
Un momento del confronto in sala
Tanti applausi ieri pomeriggio al Teatro dei Rinnovati che ha ospitato "Filottete", opera poco conosciuta di Sofocle, portata in scena nell’ambito della stagione “Sipario Blu” da Theatron – Teatro Antico alla Sapienza. Sotto la regia di Adriano Evangelisti, un gruppo di soli studenti dell’Università La Sapienza di Roma (tra loro anche una ragazza di Poggibonsi) ha saputo affrontare con maestria questa tragedia di grande impatto emotivo, che esplora temi di solitudine e abbandono, particolarmente attuali nel contesto contemporaneo. La rappresentazione ha riscosso successo da un pubblico silenziosamente rapito dall’intensità dello spettacolo. Gli attori, giovani ma già ben determinati, hanno dato vita a una traduzione che non ha trascurato alcuna sfumatura, grazie anche ad una regia misurata e attenta alla profondità del testo.
Una tragedia contemporanea
"Filottete" è un'opera notturna e introspettiva, che affronta con lucidità e amarezza i nodi più profondi del sentire umano, oscillando tra la dimensione collettiva e il sentire individuale. I personaggi, splendidamente caratterizzati, offrono uno spaccato delle molteplici sfaccettature dell’animo umano. Odisseo, astuto e manipolativo, Filottete, l’eroe abbandonato ma ancora speranzoso, e Neottolemo, in un percorso di crescita personale, si confrontano con dilemmi eterni, come la solitudine e la ricerca di amicizia. I dialoghi tra i tre protagonisti e gli interventi del coro, che simboleggiano il dolore e la solitudine, sono stati chiari e profondi, trasmettendo un senso immediato di amarezza e riflessione. Immagini che inevitabilmente toccano temi eterni, profondamente intrecciati con l'esperienza umana della nostra epoca, che non perdono rilevanza nonostante il passare del tempo, come dimostra la realtà dell'immigrazione. Un messaggio al presente, il rifiuto delle atrocità della guerra e l’abuso di potere, che spesso si manifesta attraverso il servilismo. Ma anche la solitudine, la sofferenza, la malattia, l’emarginazione e la caduta, le complessità delle relazioni umane. Con momenti significativamente suggestivi, “Filottete” ha dimostrato come il teatro possa continuare a parlare al cuore e alla mente del pubblico, fondendo passato, presente e futuro in un magico amalgama di emozioni.
Confronto in sala
In un teatro pieno di giovani e tanti studenti universitari, erano presenti anche il sindaco di Siena Nicoletta Fabio, gli assessori Giuseppe Giordano e Micaela Papi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Pietro Sorbello. Il direttore dei teatri di Siena, Vincenzo Bocciarelli, ha espresso la propria soddisfazione per l’ennesima bella serata, confermando il successo della sua intuizione culturale. Al termine dello spettacolo si è svolto un interessante confronto con interventi del pubblico, del regista e degli attori visibilmente commossi: "Le lacrime di questi giovani - ha spiegato Adriano Evangelisti - sono giustificati da questa serata che segna la nostra ultima rappresentazione stagionale e perchè è difficile trattenere l'emozione in questo teatro così bello e carico di storia. Questo progetto, nato alla Sapienza che dirigo da 12 anni, ha l'obiettivo di divulgare la tragedia greca anche a chi non la conosce. Ed è un messaggio che può arrivare a tutti". E nel dialogo spumeggiante che si è creato in teatro tra i presenti e la compagnia teatrale, è stato interessante anche capire le sensibilità e i sogni dei giovani attori. Rispondendo ad una nostra domanda sul loro futuro, è emersa "la volontà di proseguire questo percorso teatrale. Un po' tutti abbiamo questo desiderio di andare avanti in questo mondo" ha detto uno dei protagonisti. La dimostrazione che la vita resta sempre imprevedibile e sorprendente, che le passioni possono emergere inaspettatamente, rivelando nuovi orizzonti e percorrendo strade mai esplorate, dove i sogni possono trasformarsi in realtà.
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