SIENA
La commedia di William Douglas Home, diretta da Claudio Gregori, conquista il pubblico con una riflessione ironica e profonda sulla vita di coppia. Applausi scroscianti per Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli.
Applausi ai Rinnovati
Due ore e mezzo di risate, uno spettacolo davvero piacevole e di simpatico impatto. Ma non solo divertente, vivace e frizzante, perché "L’anatra all'arancia", impeccabilmente interpretato da Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, in cui la mano canzonatoria e pepata del regista Claudio “Greg” Gregori si fa riconoscere, è anche uno spaccato contemporaneo della quotidianità, della vita di coppia, delle sue imperfezioni, dell'amore e della fatica dei sentimenti. Uno spettacolo che, dopo tanto piacere, applausi e ilarità, ci ha fatto uscire leggeri dai Rinnovati e, al tempo stesso, ha continuato a interrogare le nostre coscienze. Provare affetto, affrontare il tradimento, sfiorare la separazione e successivamente ritrovarsi. Quante relazioni hanno conosciuto, almeno una volta, questo continuo oscillare, espressione della delicatezza dell'animo e delle dinamiche tra le persone?
Teatro gremito in ogni ordine di posto nelle serate di venerdì 29 e sabato 30 novembre 2024. Ogni poltrona occupata da un pubblico entusiasta e pronto a lasciarsi coinvolgere, è stato uno spettacolo nello spettacolo. Vincenzo Bocciarelli, direttore dei Teatri di Siena, non ha nascosto la sua euforia per il sold-out, segno evidente dell’attesa che circondava questa produzione.
In un raro momento di puntualità, il sipario verde si è alzato rivelando un bel soggiorno di una villa brianzola (scene di Fabiana Di Marco e disegno luci di Massimo Gresia), dove Gilberto e Lisa Ferrari, interpretati da Solfrizzi e Natoli, sono immersi in una complessa partita a scacchi, sorseggiando whisky e circondati da ricordi di un matrimonio che dura da vent'anni. La trama si snoda attorno alla confessione di Lisa: da tre mesi ha intrapreso una relazione con il giovane e affascinante conte (“un Apollo”) Leopoldo Augusto Serravalle Scrivia, interpretato da Ruben Rigillo. La scena iniziale è già un assaggio delle dinamiche che accompagneranno lo spettacolo, con i due coniugi che tentano di discutere un divorzio civile, rimanendo amici, mentre la tensione tra di loro cresce. Gilberto, che si finge rassegnato, in realtà cerca di smascherare la fragilità del nuovo legame di Lisa, creando un gioco di ribaltamenti e tensioni che coinvolge il pubblico.
Non mancano personaggi di supporto che arricchiscono la narrazione. Beatrice Schiaffino interpreta Patrizia, detta “Patty Pat”, una segretaria tutt’altro che legata agli stereotipi patriarcali (parola tanto di moda oggi giorno), mostrando una sorprendente autonomia, intelligente e manipolatoria emancipazione, mentre Antonella Piccolo veste i panni di Teresa, la colf, figura protettiva e chiacchierona. L'ironia del testo e le interazioni sul palco si intrecciano in modo accattivante, trasportando gli spettatori in un mondo in cui le convenzioni sociali vengono messe in discussione. Il ritmo della commedia è incalzante e le due ore e mezzo trascorrono in un batter d’occhio, mentre il pubblico ride e applaude con entusiasmo. Solfrizzi, in particolare, sa coinvolgere gli spettatori in un'esperienza teatrale unica. La sua mimica espressiva e la padronanza scenica ricevono i più calorosi applausi, testimoniando la profonda connessione che riesce a instaurare con il pubblico.
Un pensiero finale prima dell'ultima replica di questo pomeriggio (domenica 1 dicembre 2024, ore 17, sempre ai Rinnovati): "L'anatra all'arancia" non è solo una commedia leggera, ma un'opera che invita a riflettere su relazioni e sentimenti, capace di farci sorridere e, allo stesso tempo, di interrogarci sulla nostra vita. L'ovazione finale è stato un tributo alla bravura del cast e indirettamente anche un omaggio a due grandi attori del passato, Alberto Lionello e Valeria Valeri, che, cinquant'anni fa, per la prima volta, interpretarono magistralmente questo cult del teatro italiano.
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