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Siena

Esselunga, il tempo passa ma non arrivano novità sul cantiere bloccato: si resta nella morsa del silenzio, i 100 lavoratori attendono

Le voci su un possibile dissequestro in primavera non trovano conferma, mentre la Procura tace

Andrea Bianchi Sugarelli

07 Gennaio 2025, 11:53

cantiere Esselunga Siena

Passate le festività natalizie, a questo punto si guarda alla Pasqua. Tardiva nel 2025, che quindi offre una possibilità in più, perché il caso Esselunga si sblocchi.

Il supermercato doveva entrare in funzione a dicembre, con 100 persone già formate per iniziare a lavorare, ma i sigilli al cantiere restano.

La realtà, al momento, non lascia intravedere barlumi di futuro immediato. Nelle ultime settimane sono circolate molte voci su una possibile svolta, ma da viale Franci, dove il pm Siro De Flammineis, sta portando avanti l’indagine, ormai da mesi non filtrano novità.

Il riserbo è massimo. Una condotta che la procura di Siena ha tenuto dall’inizio dell’attività investigativa, quando a settembre deciso di fermare l’intervento edilizio.

Ad oggi, non ci sono conferme né notizie riguardo a ulteriori ricorsi e strategie di difesa dell’azienda, che è assistita dall’ex ministro della Giustizia del governo Monti, professoressa Paola Severino, e dal professor Giuseppe Morbidelli.

L’obiettivo della società guidata dalla famiglia Caprotti è di ottenere il dissequestro dell’area collocata in Strada Massetana. Alcune indiscrezioni portano ipotizzare che in primavera questo passaggio possa avvenire, ma come detto, dagli inquirenti non è filtrato alcun segnale in questa direzione.

Non c’è dubbio, però, che l’atto rappresenterebbe una significativa svolta per l’azienda, che ha investito a Siena e, una volta tornata in possesso dell’immobile, potrebbe completare gli ultimi lavori in circa due-tre mesi prima dell’inaugurazione.
Attualmente, sia Esselunga sia il Comune di Siena, con tre dipendenti indagati, hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni ufficiali, rispettando l’attività giudiziaria ancora in corso.

Nemmeno i sindacati hanno preso nuove posizioni sul futuro dei 100 lavoratori, i quali si sono ritrovati in un vortice di ansie e timori, con alcuni di loro che hanno già presentato le dimissioni.

Nell’ottobre scorso, il vicesindaco di Siena, Michele Capitani, aveva sottolineato l’impegno del Comune a seguire “l’iter necessario sulla base dei fatti che emergeranno”, assicurando la massima attenzione alle normative vigenti.

Il sequestro del cantiere risale a settembre 2024, quando il Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale, insieme al Nucleo di polizia edilizia del comando di polizia municipale di Siena, aveva eseguito il provvedimento su disposizione del Gip del Tribunale senese.

La procura ha ipotizzato che l’attività di costruzione in corso potesse configurare il reato di lottizzazione abusiva materiale, a causa di una trasformazione edilizia rilevante della zona, avvenuta in violazione delle norme di pianificazione urbanistica.
Nel 2021, Esselunga aveva richiesto al Comune una variante per ridurre il progetto, diminuendo l'edificazione di circa 600 mq. La variante fu approvata nel 2022, ma subì ricorsi al Tar, con una sospensiva poi rigettata dal giudice Eleonora Di Santo.
A quel punto Esselunga aveva deciso di procedere con l’acquisto del terreno, ceduto da un gruppo che faceva capo ad Alessandro Nannini, “con un legittimo permesso di costruire nella piena liceità confermata anche da sentenze amministrative definitive”.

Nel 2024, venne proposta una nuova Scia, ma la struttura comunale aveva inibito gli effetti per ulteriori accertamenti.

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