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Abbadia San Salvatore

Sull'Amiata boom di presenze, ma manca la neve artificiale

Vacanze natalizie da sold out, tuttavia non ha funzionato il nuovo impianto di innevamento

Mariella Baccheschi

09 Gennaio 2025, 17:17

neve Amiata

Terminate le vacanze natalizie 2024-2025, è tempo di fare un primo bilancio sugli afflussi turistici che hanno interessato l’Amiata, eccezionalmente innevata fino quasi all’Epifania. Sono soddisfatti gli operatori delle attività che insistono nel versante senese, nella parte alta della montagna, in Vetta. Affluenza eccezionale, che non si vedeva da dieci anni a Natale. Tutte le attività hanno lavorato, ma il turismo è “mordi e fuggi”. Bene la viabilità, gestita dagli uomini della Polizia provinciale e della Protezione civile. In più anche quest’anno gli operatori economici hanno attivato nei weekend il servizio navetta dal Rifugio Cantore alla località Pianello. Si è potuto sciare sul campo scuola Vetta e per alcuni giorni, finché ha retto la neve, anche nella pista lunga del Crocicchio. Dopo l’inverno scorso, praticamente all’asciutto, già aver potuto superare, grazie ai fiocchi caduti dal cielo, questo inizio 2025 infonde carica e ottimismo.

Si attendono altre nevicate, ma si punta il dito anche sulle note dolenti che hanno penalizzato negli ultimi anni l’intera stazione sciistica. Fermo l’impianto di innevamento artificiale, alimentato dalle acque del Laghetto Verde, i cui lavori sono costati diversi milioni alla Regione Toscana. Avrebbe consentito di sparare neve fin dai primi giorni di dicembre e garantire lavoro anche prima e dopo le vacanze natalizie. Non si vive con dieci giorni di neve all’anno e un mese e mezzo d’estate. C’è bisogno di continuità, anche per poter disporre di personale sicuro con cui lavorare, a cominciare dai maestri di sci, il cui numero si è notevolmente ridotto. Sul versante grossetano, “dicembre 2024 è stato un mese che ricorderemo con soddisfazione - scrive Luciano Porcelloni di Isa srl -.  Pur partito con tante incertezze dovute alla situazione climatica alla fine abbiamo affrontato i giorni di Natale e di Capodanno con tutta la montagna coperta da una coltre bianca e che, seppur con pochi centimetri, ha permesso l’apertura parziale di alcuni impianti e piste”.

L’affluenza è stata straordinaria, tanto che sono stati raggiunti numeri importanti. “Peccato per la chiusura anticipata del 4 degli impianti alle Macinaie dovuta alla sciroccata e alle piogge del 3 - scrive ancora Porcelloni -.  Ma comunque anche ieri, con impianti chiusi e solo tappeto (aperto all’ultimo per i principianti), in montagna, dalla vetta ai quattro poli, si sono riversate alcune migliaia di turisti.  L’economia della montagna legata al ‘circo bianco’ ha avuto una buonissima boccata di ossigeno”. 

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