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Siena

Maltrattamenti alla moglie, concesso il rito abbreviato

Un lungo calvario quello riferito alle forze dell'ordine dalla donna, tra aggressioni fisiche, umiliazioni, insulti, atti di crudeltà e vessazioni, nonché rapporti sessuali strappati con la forza

Claudio Coli

16 Gennaio 2025, 21:05

tribunale Siena

Sarà giudicato col rito abbreviato un cittadino straniero di 63 anni, residente in un paese a sud di Siena, accusato di aver maltrattato per anni e violentato in più di una occasione la moglie connazionale di 51 anni.

Un calvario durato decenni quello riferito alle forze dell'ordine dalla donna, tra aggressioni fisiche, umiliazioni, insulti, atti di crudeltà e vessazioni, nonché rapporti sessuali strappati con la forza.

Un cumulo di episodi partiti fin dal 1995, sfociati in un procedimento davanti al gup Sonia Caravelli, che ha ammesso il rito abbreviato. Secondo le accuse mosse dalla pm Serena Menicucci, l’uomo improntava la relazione con la donna sul sopruso, il controllo e la sopraffazione, impendendo alla coniuge di uscire da sola o di svolgere determinate mansioni.

L’uomo, secondo le contestazioni, le imponeva anche rapporti sessuali contro la sua volontà, e la donna spesso esausta, cedeva alle sue richieste. Non mancavano inoltre, secondo le accuse, le botte, con la donna che riportava spesso lividi e tumefazioni, e maltrattamenti psicologici, come il gesto ad esempio di lanciarle un piatto poiché il cibo da lei cucinato non era stato di gradimento.

Uno degli ultimi fatti contestati risale all’ottobre 2023, quando l’accusato l’avrebbe prima aggredita a spintoni e con minacce, per poi cercare invano un coltello con cui assicurava di volerla uccidere. Non trovandolo, la prese a schiaffi. Già nel 2010 la donna, sfinita a causa del rapporto vissuto con l’uomo, si era recata dai carabinieri per procedere contro di lui e nel 2023 ha ribadito le accuse nei suoi confronti trovando il coraggio di lasciarlo dopo quasi 30 anni. Ma l’uomo non si è dato per vinto chiamandola fino a 40 volte al giorno.

A inizio marzo ci sarà la discussione del rito, a difendere il 63enne sono gli avvocati Alessandro Betti e Giacomo Mancini.

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