Siena
Una splendida Santuzza, umiliata, disonorata, ferita nei sentimenti e consumata dalla gelosia, termina la rappresentazione con un urlo di disperazione, alzando le braccia al cielo. E' il drammatico finale di Cavalleria rusticana, opera lirica tratta da una novella di Giovanni Verga tradotta in musica dal grande maestro Pietro Mascagni, dove Cristina Ferri, che interpreta Santa appunto, personaggio chiave della vicenda, nella sua città non si risparmia e tira fuori tutto il suo talento per rendere sublime uno spettacolo che ha esaltato il pubblico presente. Con lei tutti gli altri, quasi cento interpreti che hanno dato vita ad un'opera lirica da professionisti resa possibile unicamente dalla passione per il belcanto.
Teatro dei Rozzi esaurito, con una lunga fila di persone all'esterno desiderose di entrare ma che purtroppo hanno dovuto rinunciare. Il soprano senese, che con anni di sacrificio e studi si è guadagnata la fama internazionale, torna semplice e modesta in luoghi a lei noti e cari. Un servizio lodevole al punto da aver creato un coro, Liricorando, e allestito insieme ad altre associazioni e altre unioni corali un'opera da lei molto amata, estremamente popolare, che ha saputo rappresentare non solo con il canto ma anche con una attenta recitazione conquistando applausi a scena aperta per tutta la durata della rappresentazione.
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