Martedì 02 Dicembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Siena

Siena, il nuovo libro di Melissa Turchi. Nel romanzo Parole in grammi la famiglia che ritrova il modo di comunicare

La seconda opera della scrittrice senese. La storia è ambientata a Perugia

Gennaro Groppa

24 Gennaio 2025, 17:08

Melissa Turchi

Melissa Turchi con il suo secondo romanzo

Una storia sulla famiglia e sulle difficoltà di parlarsi e conoscersi tra persone di età e generazioni differenti. La storia ha un lieto fine, perché nel romanzo i problemi che si affrontano nella vita vengono in questo caso risolti grazie proprio alla capacità (forse inizialmente ignota ai protagonisti della vicenda) di confrontarsi, venirsi incontro e conoscersi. E proprio dallo scambiarsi esperienze, idee e pensieri si superano le difficoltà e si traccia una strada nuova.

Melissa Turchi

Melissa Turchi, 52enne senese, ha scritto e ha pubblicato il suo secondo romanzo. È laureata in Scienze economiche e bancarie all’ateneo senese e lavora in banca, ma ha sempre coltivato una grande passione per la scrittura e per la letteratura. Ha letto tanto e pian piano ha maturato l’idea di iniziare a scrivere. Quando lo ha fatto è stato un successo. Inizialmente con una raccolta di racconti, poi con il primo romanzo intitolato La casa di Teresa, pubblicato nel 2021. Ora è in libreria la sua seconda opera, Parole in grammi. La storia è ambientata a Perugia. Sono tre i protagonisti della vicenda: Caterina, una donna di 80 anni, costretta in casa da un ictus, che non riesce più a parlare e nemmeno a cucinare, sua grande passione; il figlio Alessandro, 50enne, perso nel suo lavoro e nella sua esistenza; la figlia di Alessandro e nipote di Caterina, Lucrezia, 20enne che sogna di fare l’influencer. C’è una incomunicabilità di fondo tra questi tre protagonisti: fanno parte della stessa famiglia ma si parlano poco e, nei fatti, non si conoscono. Quella di Melissa Turchi è una bella storia, di speranza, che parte dalle difficoltà di una famiglia moderna, difficoltà che verranno superate nell’evolversi della storia. Il romanzo, pubblicato da Morellini, sta riscuotendo successo. Melissa Turchi ha già avuto modo di presentarlo in varie zone d’Italia, anche in Sicilia al Termini book festival. È la prova delle sue capacità da scrittrice.

- Com’è nata in lei la voglia di scrivere?

Io lavoro in banca, ma ho sempre avuto una passione per la scrittura. Leggevo tanto e scrivevo piccoli racconti. Ma li tenevo per me, perché mi vergognavo a farli leggere. Poi una domenica nel 2017 è successa una cosa che mi ha portata a mettermi in discussione. E ho deciso di provarci. Una cosa è dirlo, un’altra farlo. Non sapevo se possedevo le qualità necessarie. Ho frequentato una scuola di scrittura a Milano e altri corsi e questi momenti mi sono stati utili per capire quali potevano essere le mie doti. Poi ho pubblicato la mia prima antologia di racconti. Inizialmente temevo i momenti delle presentazioni e il parlare al pubblico. Invece la sorpresa è stata che, quando mi trovavo nei momenti delle presentazioni, stavo proprio bene. Mi sentivo a mio agio a raccontare me stessa e il mio lavoro. La parola chiave è coraggio.

- Come nascono le storie che diventano i suoi libri?

Prendo da quel che vedo e che sento attorno a me. Amos Oz una volta dichiarò in maniera ironica di essere una spia della vita degli altri. Ascolto dialoghi, vedo gesti e mescolo tutto.

Melissa Turchi nella redazione del Corriere di Siena

- Da dove nasce il romanzo Parole in grammi? E perché è ambientato a Perugia?

E’ ambientato a Perugia, perché lì io ho vissuto. Quindi descrivo un ambiente che ho conosciuto. Ci sono tre protagonisti, una linea importante del romanzo è la difficoltà di comunicazione nella famiglia di oggi. C’è Caterina, che ha 80 anni e non riesce più a parlare a causa di un ictus. Lei appartiene a una generazione che ha lottato, e continua a farlo nonostante il problema di salute che ha avuto. Il figlio 50enne invece fa il compitino, non prende mai posizione ed è molto incentrato su se stesso. Purtroppo vedo che tante persone della mia età sono così. E infine c’è una 20enne che è immersa nel mondo virtuale e che cerca il suo mondo e il suo futuro.

- Il messaggio che esce dal romanzo è comunque, alla fine, positivo.

Parlarsi è importantissimo. E si deve stare attenti alle parole. Avere un rapporto familiare non implica che ci si conosca veramente e che ci sia un reale legame. Tra i protagonisti non ci sono inizialmente dei grandi rapporti. E invece l’incontro tra l’80enne Caterina e la 20enne Lucrezia permetterà alla ragazza di comprendere quale potrà essere il suo futuro e cosa vorrà fare veramente nella vita.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie