Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Montepulciano

Trovato morto nell'area industriale abbandonata: oggi l'autopsia

Il corpo di un uomo di 60 anni residente nel nord Italia è stato ritrovato da un vigilante: è mistero sui motivi del decesso

Claudio Coli

27 Gennaio 2025, 12:05

La verità potrebbe già arrivare oggi, se come probabile, dovesse essere eseguita l’autopsia. Sul cadavere dell’uomo di 60 anni ritrovato pochi giorni fa nella zona dell’ex Rdb a Montepulciano. La sua auto, una Toyota Yaris bianca, era parcheggiata nell’area di sosta in direzione nord sull’A1, a poco più di un chilometro di distanza. All’interno la carcassa di un cane.

La vittima, residente nel Parmense ma originario del sud Italia, aveva una serie di tagli sul braccio. Gli esami che saranno effettuati all’ospedale Le Scotte daranno l’esatta dimensione di cosa potrebbe essere accaduto.

L’uomo era partito da Roma. Dietro non avrebbe avuto né soldi né il cellulare e la volontà di chi indaga, a coordinare le indagini è il pm Siro De Flammineis, è ricostruire se nel tragitto possa essere accaduto qualcosa. Anche la scomparsa dell’animale al quale era tanto affezionato infittisce il mistero.

I familiari avevano lanciato degli appelli per individuare il sessantenne, di professione caldaista. E, dopo il ritrovamento, hanno voluto comunque ringraziare tutti coloro che si sono spesi per dare informazioni, invitando però la comunità dei social network a non fare ulteriori domande sull’accaduto e chiarendo che qualunque informazioni sarebbero arrivata dagli stessi familiari.

De Flammineis venerdì si è recato nel luogo del ritrovamento e i carabinieri di Montepulciano, che seguono il caso, hanno battuto a tappeto l’area interessata. La svolta, oltre che dalle analisi autoptiche, potrebbe arrivare dai filmati delle videocamere di sorveglianza. E’ probabile per lo meno che abbiano ripreso il momento dell’allontanamento dell’uomo dalla vettura e magari qualche altro dettaglio.

A ciò c’è da aggiungere che il cane, di nome Fiorino, non presentava segni di violenza e la macchina non palesava segni di effrazione. Gli inquirenti perciò sono costretti a muoversi a 360°, non escludendo nessuna ipotesi, compresa quella di un gesto volontario.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie