Siena
Prosegue l’allarme relativo alle aggressioni subite dal personale medico e sanitario, nonostante la nuova legge approvata nei mesi scorsi dal Governo Meloni che ha inasprito le pene nei confronti di chi commette reati di questo tipo. Tuttavia al pronto soccorso delle Scotte qualcosa si muove e qualcosa è già stato fatto; e le misure che sono state adottate sembrano dare i loro frutti: un episodio avvenuto nei giorni scorsi sta a dimostrarlo, quando un uomo è stato rapidamente bloccato dai vigilanti dopo che aveva iniziato a inveire contro il personale e dopo che aveva danneggiato un box della struttura.
Il sindacato Nursing Up, intanto, presenta i dati italiani (ancora parziali) del mese di gennaio: nelle strutture sanitarie del Paese si sono registrate 31 aggressioni in appena 22 giorni: “Un mese da film horror – scrivono dal sindacato. – E’ sempre più emergenza sociale”. Gli ultimi episodi di questo tipo sono avvenuti a Taranto e a Prato. Nell’ospedale pugliese Moscati tre professioniste sono state prese a pugni da un uomo; a Prato un’infermiera è stata trascinata per i capelli per alcuni interminabili minuti nel corridoio del reparto psichiatrico dove presta servizio.
Commentano dal Nursing Up: “Il numero di aggressioni avvenute nelle strutture sanitarie italiane a gennaio racconta di un allarme increscioso, che non può più essere ignorato. Il sistema sanitario sta collassando, con la sicurezza dei professionisti ridotta tragicamente a un problema secondario. Le aggressioni avvengono soprattutto in presenza di pazienti in stato di grave alterazione psicofisica, e oltre il 50% delle vittime sono donne, principalmente infermiere. È il pronto soccorso a pagare il prezzo più alto: l’incapacità di gestire l’afflusso e l’esasperazione dei pazienti porta a un’escalation di violenza che non può più essere ignorata. Le aggressioni non sono più un fenomeno episodico. Ogni giorno, più volte al giorno, affrontiamo una violenza sistematica, un segno tangibile del collasso del sistema sanitario che non riesce a tutelare chi lavora in prima linea”. E ancora: “La sicurezza deve diventare una priorità, con protocolli chiari e un rafforzamento delle strutture sanitarie, a partire dalla gestione efficiente dei pronto soccorso. Il problema non è isolato, siamo di fronte ad un collasso strutturale che va affrontato con urgenza. I pronto soccorso si ritrovano sovraccarichi di pazienti inviperiti e sguarniti di personale, incapaci di gestire afflussi abnormi che andrebbero snelliti da una sanità territoriale fatiscente. L’esasperazione di chi arriva dopo ore di attesa alimenta sempre di più la violenza”.
A Siena al momento la situazione è differente. I sindacati avevano chiesto alla direzione aziendale di adottare delle misure per rendere più sicuri il pronto soccorso e i reparti. Le misure sono state attuate e un episodio avvenuto nei giorni scorsi testimonia la bontà della scelta. Dichiara Danilo Malatesta, segretario territoriale del Nursind Siena: “Nei giorni scorsi al pronto soccorso delle Scotte un paziente ha iniziato a inveire contro il personale sanitario – racconta Malatesta. – L’uomo ha anche iniziato a colpire ciò che gli si trovava davanti e ha danneggiato un box. Rapidamente sono intervenuti sul posto i vigilanti e anche la squadra di Polizia attiva alle Scotte. L’uomo è stato fermato ed è stato denunciato”.

Prosegue Malatesta: “Avevamo chiesto alla direzione aziendale di fare qualcosa per aumentare la sicurezza di chi lavora in ospedale. Le misure sono state attuate e l’episodio avvenuto nei giorni scorsi dimostra che esse funzionano. Al pronto soccorso delle Scotte è adesso attivo un servizio di vigilanza h24, con due vigilanti sempre al lavoro, e c’è anche una squadra di Polizia che fa il turno h12. Questa task force sta funzionando, avevamo chiesto di dedicare attenzione a questo tema e al momento posso dire che la soluzione è stata trovata”.
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