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Siena

Cgil: "Beko ha una responsabilità sociale, l'azienda paghi l'integrazione"

Oggi il corteo dei lavoratori e lunedì il prossimo incontro al Mimit a Roma

Gennaro Groppa

07 Febbraio 2025, 12:10

lavoratori Beko

lavoratori Beko

Oggi i 299 lavoratori senesi di Beko tornano a manifestare per le vie del centro storico. I dipendenti realizzano un altro corteo, mantenendo alta l’attenzione sulla loro vicenda, in attesa del prossimo incontro ministeriale romano, che si terrà lunedì al Mimit.

La partenza del corteo alle ore 10 da Piazza Salimbeni. Il “serpentone” si è snodato per le vie del centro storico senese ed è arrivato in Piazza del Duomo per i comizi. Presenti i segretari generali regionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e l’ex presidente della Camera dei deputati e oggi parlamentare Pd Laura Boldrini.

E' l’ennesima manifestazione che si svolge in un periodo caldissimo per i dipendenti Beko. Nell’ultima riunione ministeriale al Mimit per la prima volta si sono registrate delle aperture da parte del gruppo turco. Beko ha confermato il termine della produzione nel dicembre di quest’anno. L’apertura si è registrata invece sui due anni aggiuntivi di cassa integrazione, dei quali i lavoratori potranno beneficiare fino alla fine del 2027.

I sindacati si sono mostrati solo parzialmente soddisfatti: “Qualcosa è stato ottenuto e qualche piccolo passo in avanti è stato fatto - sono state le parole di Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena. - Tuttavia i due anni di cassa integrazione peseranno sullo Stato e non su Beko, e per noi ciò è inaccettabile. Beko infatti deve pagare la propria responsabilità sociale per quanto sta avvenendo. Lunedì chiederemo all’azienda di pagare l’integrazione dello stipendio dei lavoratori sia per tutto il 2026 che per il 2027, e chiederemo che Beko in questi due anni mantenga almeno un minimo di produzione in viale Toselli”.

Dall’incontro di lunedì si saprà qualcosa in più riguardo alle prospettive future. L’ultima riunione al Mimit ha aperto anche il discorso sull’acquisizione dell’immobile di viale Toselli. Che il Comune di Siena potrebbe acquistare, come ha dichiarato durante l’incontro romano il sindaco di Siena Nicoletta Fabio, con il supporto di altri enti come Provincia e Regione. O che il Comune potrebbe anche espropriare, come ha suggerito il governatore Eugenio Giani ricordando la recente legge regionale sui consorzi industriali. La partita ora si gioca anche su questo fronte e su questi aspetti, sempre tenendo in considerazione una futura reindustrializzazione dello stabilimento. Da capire se a gestirlo, in futuro, potrà caso mai essere un Consorzio pubblico-privato del tipo evocato da Giani, con all’interno anche enti come per l’appunto il Comune, la Provincia, la Regione e pure una cooperativa di lavoratori. Sono tutti temi di assoluta e stringente attualità, da affrontare nel breve periodo per poter arrivare rapidamente a scelte e decisioni.

Oggi però è di nuovo un giorno di protesta. Le luci tornano ancora ad accendersi sulle difficoltà dei 299 dipendenti senesi e sulla loro paura di perdere il posto di lavoro.

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