Sinalunga
protesta dei trattori
“La protesta continua. Ora andremo a Firenze”. Quest’anno è ripartita la mobilitazione degli agricoltori, la cosiddetta protesta dei trattori, che la scorsa settimana si è sviluppata a partire dal presidio al casello autostradale in Valdichiana. Gli agricoltori chiedono che il governo nazionale riconosca lo stato di crisi del settore, che darebbe la possibilità di usufruire di alcune agevolazioni come il blocco del prezzo del carburante e una moratoria sui mutui. La scorsa settimana i trattori si sono mossi, a partire dal casello in Valdichiana, verso Arezzo e verso alcuni territori comunali della provincia di Siena, come Sinalunga e Chiusi. Vari sindaci del territorio si sono recati al presidio e hanno incontrato i manifestanti.
Ora la protesta arriverà nel cuore della Toscana, a Firenze. Il motivo lo spiega Andrea Faralli, imprenditore agricolo e referente territoriale del Coapi (il Coordinamento agricoltori e pescatori italiani): “La scorsa settimana abbiamo chiesto un incontro al governatore Eugenio Giani. La risposta è stata che le nostre richieste sono attenzionate dalla Regione Toscana, ci è stato fatto sapere che il presidente ci avrebbe ricevuto in tempi brevi. Da quel momento è passata una settimana. Ora ci viene ribadito che il nostro ‘dossier’ è sul tavolo del presidente, tuttavia nessuno ci ha contattati e non abbiamo ricevuto risposte alla nostra richiesta di un incontro. E allora se Giani non viene da noi saremo noi ad andare da lui”.
Per questo motivo i trattori dei vari presidi toscani si muoveranno domani in direzione di Firenze. Alla mobilitazione prenderanno parte non meno di una cinquantina di veicoli. Parteciperà una delegazione di manifestanti anche dalla provincia di Siena e dalla provincia di Arezzo. Dal casello in Valdichiana la partenza è fissata attorno alle ore 6, per arrivare nel Valdarno alle ore 8. Poi il “serpentone” di trattori proseguirà verso Firenze, dove verrà istituito un nuovo presidio. E mercoledì dovrebbe svolgersi un corteo dei trattori proprio a Firenze.
La protesta dunque proseguirà nel capoluogo di regione. Dichiara Faralli: “Non cerchiamo sussidi economici, ma vogliamo che le nostre proteste siano ascoltate e che le nostre difficoltà vengano conosciute. L’obiettivo che ci poniamo è quello di una valorizzazione dei nostri prodotti, e d’altronde il settore nel quale lavoriamo è un settore primario per ciascun cittadino. Non si possono sottovalutare tali temi e questioni”.
Per i manifestanti il sostegno delle istituzioni è fondamentale. “Sei sindaci del territorio senese sono venuti a incontrarci - dice Faralli. - Si tratta dei primi cittadini di Sinalunga, Montepulciano, Torrita di Siena, Cetona, Chiusi e Sovicille. Attendiamo che firmino il documento con le nostre richieste. L’auspicio è che anche il governatore Eugenio Giani firmi il nostro documento”.
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