Siena
corteo Beko a Siena
I sindacati sono divisi sull’operazione che porterebbe Train spa ad acquisire lo stabilimento di Beko in viale Toselli a Siena. I loro giudizi e le loro valutazioni sono, sul tema, piuttosto differenti. Per il momento si parla comunque di una manifestazione di interesse da parte della partecipata, che è stata immediatamente salutata con soddisfazione da palazzo comunale nella persona del sindaco di Siena, Nicoletta Fabio. Train spa, che un tempo gestiva ed effettuava il servizio di trasporto pubblico locale, continua a essere una partecipata, con il Comune di Siena che è il maggior azionista della società con il 37,36% del capitale mentre tra i soci privati la Banca Mps ha il 13,82%. Il totale in mano ai soci pubblici, e oltre al Comune di Siena ci sono altri 21 Comuni della provincia senese che detengono quote societarie, è il 54,34%.
Adesso Cisl e Uil guardano con interesse a questa possibile operazione, mentre la Cgil rimane fredda su tale opportunità.
Domani pomeriggio, intanto, si terrà il nuovo incontro romano al Mimit. Un altro momento di confronto con la multinazionale turca e il governo nazionale. L’ultimo tavolo ministeriale effettuato, lo scorso 30 gennaio, ha portato alcune novità: i due anni di cassa integrazione per i 299 dipendenti senesi di Beko fino alla fine del 2027, la questione dell’acquisizione dello stabilimento e ha poi anche acceso il dibattito sulla sua gestione futura.
Domani pomeriggio al tavolo romano del Mimit i sindacati formuleranno altre richieste: in primo luogo la prosecuzione di almeno un minimo di produzione negli anni 2026 e 2027. Sarà un’altra pagina importante della vicenda, che verrà scritta dopo l’ennesimo corteo realizzato dai lavoratori nel centro cittadino di Siena, nella giornata di venerdì, che ha tenuto alta l’attenzione sulle difficoltà dei 299 lavoratori.
“Relativamente all’operazione Train-Beko io andrei molto cauta con gli entusiasmi - commenta Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena. - La questione principale è infatti quella di poter dare una continuità alla produzione industriale per i 299 lavoratori. Train spa opera nei trasporti, quindi ho perplessità sulla questione della produzione. Non vorrei che fosse un’ennesima speculazione, e comunque il loro interesse per l’acquisizione del sito non ci toglie dell’impasse relativa al futuro dei 299 lavoratori. Questa notizia arriva alla vigilia di una riunione molto importante al Mimit - afferma ancora Miniero, - in un momento nel quale si dovrebbe invece alzare l’attenzione sugli impegni che la multinazionale deve assumersi per la reindustrializzazione. Lo stabilimento non deve rappresentare un alibi”.
Di parere diverso sono Cisl e Uil. “Un’eventuale acquisizione del sito da parte di una partecipata sarebbe un fatto positivo - dichiara Giuseppe Cesarano, segretario generale della Fim Cisl di Siena. - E potrebbe essere un’operazione propedeutica al trovare un nuovo soggetto industriale che possa venire a operare a Siena. Al tavolo al Mimit domani noi comunque chiederemo a Beko cosa ci lascerà. Se prevedono di investire 300 milioni di euro per l’Italia qual è il loro investimento per Siena? La cassa integrazione non basta, perché sarà a carico dello Stato. Chiediamo che il gruppo turco paghi la bonifica dello stabilimento, continui con almeno un minimo di produzione fino al 2027 e si adoperi per cercare un altro soggetto industriale che venga a operare a Siena”.
“Ritengo che la possibilità di avere Train spa che acquisisca il sito di Beko di viale Toselli vada esplorata - dichiara Massimo Martini, segretario generale della Uilm Uil di Siena. - E non è detto che questo percorso possa effettivamente andare a buon fine. Noi da tempo parlavamo del tema dello stabilimento, ora tutti si sono svegliati e tutti sembrano avere la soluzione giusta per il problema. L’operazione Train-Beko a mio avviso non va aggredita, ma invece va approfondita: a me non dispiacerebbe che lo stabilimento venisse acquisito da un’azienda del territorio, e partecipata”.
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