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Siena

Paycare prende tempo e diserta il tavolo regionale

Restano in bilico le garanzie per i 37 dipendenti. La rabbia dei sindacati: “Atteggiamento sbagliato”

Gennaro Groppa

16 Febbraio 2025, 17:32

Paycare

l'azienda di call center Paycare

Paycare assente al tavolo regionale che si è svolto venerdì mattina in Regione Toscana. C’erano i sindacati, c’erano rappresentanti dell’ente regionale a partire da Valerio Fabiani e anche rappresentanti delle istituzioni locali come il vicesindaco di Siena, Michele Capitani, la presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti, e il sindaco di Monteriggioni Andrea Frosini. Ma questa volta non c’erano i dirigenti dell’azienda di call center, che hanno disertato l’incontro. Paycare prende tempo, in attesa di un tavolo ministeriale nel quale poter avere maggiori informazioni sulla possibilità di attivare la cassa integrazione e di poter in questo modo accedere agli ammortizzatori sociali per i propri dipendenti.

Delusi e amareggiati i sindacati: “L’atteggiamento dell’azienda è sbagliato, è grave che non si siano presentati all’incontro”.
La prossima tappa di questa vicenda dovrà quindi essere un tavolo ministeriale. L’azienda ha ritirato la procedura di licenziamento che aveva attivato nei confronti di 26 propri dipendenti, aprendo alla possibilità di attivare ammortizzatori sociali per 10-12 mesi, che sono permessi dalla legge sul settore dei call center. Ma Paycare vuole vederci più chiaro, e vuole avere al riguardo maggiori informazioni direttamente da rappresentanti dell’esecutivo nazionale.

L’attesa è dunque ora per il tavolo ministeriale. Al quale dovrebbe poi quindi seguire un nuovo incontro in Regione Toscana, dove al centro della discussione dovranno essere le politiche attive e anche i possibili scenari futuri dell’azienda. La commessa con la Regione Lombardia, che ha dato lavoro nell’ultimo periodo ai 37 dipendenti rimasti in Paycare, scadrà alla fine di febbraio. Tuttavia non è chiaro se potrà essere prorogata, e comunque ciò potrebbe avvenire solamente per un breve periodo, e non si conosce chi sarà il nuovo committente. I sindacati chiedono anche di tornare a istituire e a prevedere incentivi alla buonuscita: si parla dell’ipotesi di veder riconoscere 23 mila euro a ciascun lavoratore che lasci l’azienda.

“La presenza di tanti rappresentanti delle istituzioni permette di percepire compattezza attorno a questa vicenda - commenta Giuseppe Cesarano, segretario generale della Fim Cisl di Siena. - Paycare però non era presente, l’azienda ci ha fatto sapere che ritengono giusto avere maggiori informazioni sulla possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali prima di tornare a parlare al tavolo regionale e realizzare un nuovo accordo quadro. Credo che l’azienda debba avere e dimostrare la volontà di trovare nuovo lavoro per questi dipendenti, serve una soluzione”.

“E’ sbagliato l’atteggiamento dell’azienda - aggiunge Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena - ed è grave il fatto che non si siano presentati al tavolo regionale. Paycare ha una responsabilità sociale e non può sfuggire agli incontri. Dato che stanno accedendo a denari pubblici devono avere e dimostrare un impegno nel trovare lavoro per questi dipendenti. Il 24 febbraio saremo a Roma per il tavolo Beko, speriamo che in quella data possa essere fissato anche il tavolo per Paycare”.

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