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Siena

Beko offre 7 milioni di euro per il sito di viale Toselli a Siena

La cifra è stata messa sul piatto dalla multinazionale per advisor, affitto e bonifica dello stabilimento

Gennaro Groppa

25 Febbraio 2025, 09:00

lavoratori Beko

lavoratori Beko

Sette milioni per la reindustrializzazione del sito senese di Beko in viale Toselli. E’ la cifra che è stata messa sul piatto dalla multinazionale turca nella giornata di ieri, in occasione del nuovo incontro che si è tenuto al Mimit, a Roma. I sette milioni potranno essere utilizzati per pagare i due anni di affitto dell’immobile senese in viale Toselli, per pagare la sua bonifica e anche per l’advisor che dovrà cercare un nuovo soggetto industriale che potrà subentrare per la gestione del sito e per la continuità della produzione. Quella dell’advisor, “che è già operativo” (come hanno detto i rappresentanti di Beko), è una delle novità dell’incontro che si è svolto ieri al ministero delle imprese e del made in Italy. Per l’esecutivo era presente la sottosegretaria Fausta Bergamotto. Questa volta è stato un incontro fiume, che ha preso il via alle ore 13 e si è concluso verso le 19, con una breve pausa intorno alle 17. Sei ore di discussione nel corso delle quali sono stati affrontati tutti i temi più stringenti. E con una grande polemica finale tra Governo e Regione Toscana.

Beko ha confermato la volontà di interrompere la propria produzione al 31 dicembre. Nessun ripensamento da questo punto di vista. Il dibattito si è spostato poi sui due anni di cassa integrazione per i 299 dipendenti del sito senese, che riceveranno grazie agli ammortizzatori sociali statali buona parte dello stipendio fino alla fine del 2027. I sindacati sono tornati a chiedere alla multinazionale anche il pagamento dell’integrazione degli stipendi dei lavoratori. La questione tornerà a essere affrontata nelle prossime riunioni. Beko non ha detto no, ma i 7 milioni di euro messi fino a ora sul piatto non comprendono gli eventuali finanziamenti per l’integrativo.

Poi la questione dell’immobile, che ha scatenato la successiva polemica tra Governo e Regione Toscana. Si continua a discutere di una possibile acquisizione, con il governo che ha tirato fuori dal mazzo la carta Invitalia. Il gruppo turco ha ribadito che pagherà l’affitto fino alla scadenza dell’attuale contratto, quindi fino alla fine del 2027, e che sosterrà anche le spese per pagare la bonifica dello stabilimento.

Dichiara Maurizio David Sberna, direttore relazioni esterne di Beko Europe: “Il negoziato è stato lungo, ma riteniamo che vi siano solide basi per proseguire il confronto in modo costruttivo. Abbiamo già programmato altri tre incontri e siamo fiduciosi che il dialogo possa evolvere positivamente. La discussione è stata approfondita e ci aspettiamo che nei prossimi appuntamenti si possa consolidare ulteriormente, con l’obiettivo di garantire un futuro sostenibile e di lungo periodo per la presenza di Beko in Italia”.

I sindacati sono ora divisi nelle loro valutazioni, le posizioni della Cgil sono distanti da quelle di Cisl e Uil. Avevano chiesto finanziamenti da parte della multinazionale turca, ricordando i 300 milioni di euro che Beko ha dichiarato di voler investire in Italia. Per Siena potranno arrivarne 7, o almeno questa è stata la prima offerta da parte del gruppo. Garantiranno il pagamento dell’affitto per due anni e anche di chiudere una questione importante come la bonifica del sito. E serviranno all’operazione della ricerca di un nuovo soggetto industriale; nella speranza che questo lavoro dia buoni frutti.

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