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SIENA

Dodici anni senza David Rossi: una morte che non trova pace (e risposte)

Il 6 marzo 2013 il manager di Mps fu trovato senza vita nel vicolo di Monte Pio. Da allora ci sono risposte che continuano a mancare e i famigliari chiedono che la luce non si spenga

Aldo Tani

06 Marzo 2025, 06:00

Il caso

Il manager morto il 6 marzo 2013 cadendo dalla finestra del suo ufficio

Un altro anno è passato. Sono 12 da una vicenda che non solo la magistratura ma anche la città ha voluto rimuovere. Se per la prima la morte di David Rossi ha meritato due volte l'archiviazione come suicidio, per Siena è valso tutto ciò che ha riguardato quel periodo.

Già tre anni dopo quel 6 marzo 2013, quando il manager di Mps fu trovato senza vita in vicolo di Monte Pio, alla manifestazione di commemorazione parteciparono solo qualche centinaia di persone. Nel 2023, a dieci anni di distanza, andò anche peggio, perché sotto Rocca Salimbeni, lo stesso palazzo da cui Rossi era volato giù, si arrivava a malapena a 200. Eppure i famigliari (ma non solo loro) chiedono ancora giustizia. Lo ha detto ieri Carolina Orlandi, la figlia adottiva di David: "Almeno ci facciano sapere chi lo ha picchiato".

A mettere qualche punto esclamativo in più ci ha provato anche il Parlamento. La tenacia di Walter Rizzetto, deputata di Fratelli d'Italia, nel 2021 ha permesso di instaurare la prima commissione d'inchiesta. I commissari per quindici mesi hanno lavorato in lungo e largo, ricostruendo il caso da capo, sentendo nomi finiti nel dimenticatoio e portando alla ribalta particolari inediti. Si sono dovuti fermare con la fine anticipata della legislatura, sebbene la conclusione non sia stato la migliore delle uscite di scena: la relazione finale non è stata votata dai membri del Pd.

Su quel corposo documento resta anche l'impronta dei reparti speciali dei carabinieri, che cercando di rispondere a tutte le domande, sono arrivate alla conclusione di un "gesto non conservativo" di Rossi. In pratica per loro si è suicidato. Anche se poi hanno osservato che non è stato possibile chiarire tutti i punti.

Da circa un anno, dopo dodici mesi di anticamera, è attiva una nuova commissione. E' partita in sordina e ancora deve trovare la propria strada. Venerdì sarà a Siena per l'ennesimo sopralluogo. Una storia che senza colpi a effetto e magari qualche magistrato coraggioso, come ha chiesto Orlandi, è destinata a rimanere attorcigliata attorno a sé stessa e a guardare immobile ogni 6 marzo che passa.

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