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SIENA

Decenni di soprusi sulla moglie, condannato a sei anni

La donna veniva forzata a rapporti sessuali e fatta oggetto di violenze fisiche e psicologiche. Nel 2010 le prime denunce

07 Marzo 2025, 06:00

La condanna

L'uomo di origine indiana è stato punito a 6 anni per i maltrattamenti alla moglie

Il Tribunale di Siena ha condannato a sei anni, un mese e dieci giorni, un cittadino di nazionalità indiana, residente in un paese limitrofo al capoluogo.
L’uomo era accusato di aver maltrattato per 30 anni, e violentato in più di una occasione, la moglie connazionale di 51 anni.
Ad emettere la sentenza è stato il gup Sonia Caravelli. La vittima avrebbe subito un calvario decennale (i primi episodi risalgono al 1995) tra aggressioni fisiche, umiliazioni, insulti, atti di crudeltà e vessazioni, nonchè rapporti sessuali ottenuti con la forza.
Secondo il pm Serena Menicucci (in aula ieri c’era il collega Niccolò Ludovici), l’uomo improntava la relazione con la donna sul sopruso, il controllo e la sopraffazione, impedendo alla coniuge di uscire da sola o di svolgere determinate mansioni.
Il 63enne, secondo le contestazioni, le imponeva anche rapporti sessuali contro la sua volontà, e la donna spesso esausta, cedeva alle sue richieste.
Non mancavano inoltre le botte, con la donna che riportava spesso lividi e tumefazioni, e maltrattamenti psicologici, come il gesto ad esempio di lanciarle un piatto poiché il cibo da lei cucinato non era stato di gradimento.
Uno degli ultimi fatti contestati risale all’ottobre 2023, quando l’accusato l’avrebbe prima aggredita a spintoni e con minacce, per poi cercare invano un coltello con cui assicurava di volerla uccidere. Non trovandolo, la prese a schiaffi.
Già nel 2010 la donna, sfinita a causa del rapporto vissuto con l’uomo e delle continue vessazioni, si era recata dai carabinieri per procedere contro di lui e nel 2023 ha ribadito le accuse nei suoi confronti trovando il coraggio di lasciarlo dopo quasi 30 anni. Ma l’uomo, non si sarebbe dato per vinto, chiamandola fino a 40 volte al giorno. A difendere il 63enne, che era presente in aula alla lettura del verdetto, gli avvocati Alessandro Betti e Giacomo Mancini. Entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni del tribunale.

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