SIENA
E' stato l'arcivescovo a desiderare l'iniziativa che raccogliesse tutte le contrade
È stato monsignor Gaetano Rutilo, ieri mattina durante la messa in Duomo, a invitare tutti i senesi, contradaioli e cittadini al Giubileo delle Contrade. Si tratta di un'assoluta novità, voluta dal cardinale Augusto Paolo Lojudice in collaborazione con il Magistrato delle Contrade, che si svolgerà venerdì 21 marzo 2025. La celebrazione giubilare è rivolta in particolare ai popoli delle Contrade di Siena, depositarie di antiche tradizioni cristiane e oggi anche impegnate nell'attenzione ai temi sociali più urgenti.
Il programma prevede che alle ore 17.30 le rappresentanze istituzionali e del popolo si muoveranno, da Piazza del Campo, in corteo verso la Cattedrale. Saranno presenti anche i cori di ogni contrada. Alle 18 avrà inizio la Santa Messa, presieduta dal cardinale Lojudice e concelebrata dai correttori delle Contrade. La celebrazione avrà un tenore giubilare, con la possibilità di ottenere l'indulgenza plenaria alle dovute condizioni. A tal proposito, su indicazione dello stesso Arcivescovo, nei giorni precedenti la celebrazione, i correttori indicheranno luoghi e orari, nelle rispettive Contrade, per celebrare il sacramento della Riconciliazione. Questo sacramento non è solo richiesto ai fini spirituali della cerimonia giubilare, ma rappresenta anche un segno concreto di pacificazione e di messaggio di speranza a partire dalle Contrade.
Emanuele Squarci, rettore del Magistrato, è particolarmente emozionato: “Quando il cardinale ci ha manifestato questa novità – ha evidenziato - tutti i priori hanno risposto in modo positivo. Sarà un momento importante perché i contradaioli credenti potranno accedere al percorso dell'indulgenza plenaria. È stato organizzato il pellegrinaggio da Piazza del Campo al Duomo, accompagnati dai paggi delle contrade per rappresentare il senso di appartenenza, con tutti i correttori dei rioni e i popoli che parteciperanno però senza fazzoletto, uniti sotto l’insegna di Siena e della fede”.
“Tutti noi, anche quelli non credenti – ha sottolineato ancora Squarci - percepiamo profondamente il legame tra la religione e il mondo delle Contrade. Nella nostra sacralità ci sono momenti in cui la fede si intreccia con il nostro sentire. Sarà un bel momento, anche e soprattutto un percorso verso la pace in questa quotidianità complicata. Del resto tutti abbiamo bisogno di guardarci intorno per superare le difficoltà, comprese quelle che avvolgono la nostra città”, ha concluso il rettore del Magistrato delle Contrade.
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