SIENA
Si è concluso con un’assoluzione il procedimento sulla presunta violenza sessuale avvenuta in una residenza universitaria in centro a Siena, salita agli onori delle cronache a seguito della segnalazione del rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra.
Il collegio guidato dal giudice Fabio Frangini ha giudicato ieri pomeriggio come innocente il giovane straniero al quale si contestava lo stalking e la violenza sulla ex, anche lei proveniente dal Medio Oriente, tra alcuni baci strappati con la forza e dei comportamenti insistenti.
Nessun abuso sessuale e gesti persecutori dunque, secondo i giudici, le motivazioni con cui è arrivata l’assoluzione arriveranno entro 90 giorni.
La difesa della giovane, affidata all’avvocatessa Claudia Bini, analizzerà le spiegazioni del tribunale per valutare un eventuale ricorso in Appello. Il processo ha fatto emergere durante l’istruttoria dibattimentale anche altri presunti episodi di molestia - tutti da vagliare e verificare - che alcuni testimoni sentiti in tribunale hanno addebitato a un portiere della residenza.
Lo scorso ottobre la lettera del rettore agli studenti dove si segnalava questo episodio divenne un vero caso, dal momento che il Dsu stigmatizzò la decisione di Di Pietra di rendere pubblico l’accaduto senza preventiva consultazione, affermando di non essere a conoscenza di denunce o segnalazioni.
Ne nacque un botta e risposta, con l’Università a specificare che si riferiva a “episodi che risultano già noti alle autorità competenti, in cui sono coinvolti membri della comunità studentesca. Il rettore si è fatto portavoce della volontà di tutta la comunità accademica senese nello stimolare una riflessione aperta e pubblica sul tema della violenza di genere”.
Di Pietra aggiunse che la volontà dell’Ateneo era quella di “offrire la nostra solidarietà e ribadire la nostra ferma condanna verso ogni forma di discriminazione e di violenza nel rispetto dei valori di dignità e libertà su cui si fondano il nostro Statuto ed il nostro Codice etico”.
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