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Siena

Padri separati, interviene l'associazione Codici: "Le istituzioni sono poco attente alle loro condizioni"

Ivano Giacomelli: "Ogni anno migliaia di uomini si trovano ad affrontare il trauma della separazione familiare e un sistema che spesso li relega ai margini della vita dei propri figli"

Gennaro Groppa

19 Marzo 2025, 13:10

famiglia

L’associazione Codici si interessa della difficile situazione e condizione vissuta dai padri separati: “In un Paese che si definisce attento ai diritti di tutti, continua a persistere una grave lacuna nell’attenzione istituzionale verso una categoria sempre più numerosa di cittadini in difficoltà: i padri separati. L’associazione Codici da anni è impegnata in una campagna di assistenza dal titolo ‘Voglio papà’, un’attività fatta di supporto ma anche di richiami per sensibilizzare sul tema”. 

“Ogni anno, migliaia di uomini si trovano ad affrontare non solo il trauma della separazione familiare – dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici –, ma anche un sistema che spesso li relega ai margini della vita dei propri figli e li abbandona a condizioni economiche e abitative precarie. Le statistiche parlano chiaro: oltre il 70% dei padri separati segnala un significativo deterioramento della propria condizione economica dopo la separazione. In molti casi, questi uomini si trovano costretti a versare assegni di mantenimento calcolati su parametri rigidi che non tengono conto dell’effettiva capacità contributiva e delle necessità di sopravvivenza dignitosa del genitore non collocatario. Il problema abitativo rappresenta un’ulteriore emergenza. Un numero crescente di padri separati vive in condizioni abitative inadeguate, presso amici o parenti, o in alloggi di fortuna, rendendo di fatto impossibile esercitare concretamente il proprio ruolo genitoriale e accogliere i figli in un ambiente adeguato. Nonostante la gravità del fenomeno, assistiamo a un assordante silenzio da parte delle istituzioni. La bigenitorialità, pur sancita dalla legge, resta spesso solo sulla carta, con un sistema giudiziario che fatica a garantire un’equa distribuzione dei tempi di frequentazione tra genitori e figli. È necessario che le istituzioni rompano questo silenzio e riconoscano che i padri separati sono una categoria vulnerabile che necessita di tutele specifiche. Il diritto dei bambini a mantenere relazioni significative con entrambi i genitori e il diritto dei padri a esercitare pienamente il proprio ruolo genitoriale non possono più essere ignorati. È tempo che le istituzioni si assumano la responsabilità di tutelare queste relazioni fondamentali”.

 

 

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