SIENA
L'area di Camollia è una di quelle dove il senso di insicurezza è maggiore
Rispetto al 2023 il balzo in negativo è evidente. Siena e provincia si piazzano all'11° posto per quanto riguarda i furti in abitazione, scalando 26 posizioni. Le denunce sono 362 ogni 100 mila abitanti.
Tendenza che non si è arrestata neppure nei primi mesi del nuovo anno, perché il capoluogo che i centri periferici ogni giorno sono presi di mira. Non sempre i colpi vanno a segno, ma il senso di insicurezza, unito a rabbia e frustrazione, è diventata una questione non secondaria. Cittadini, ma anche le forze politiche, ribadiscono che servono più controlli e maggiore protezione. Le istituzioni deputate all'ordine pubblico non ravvisano pericoli superiori alla norma, pur sottolineando ogni qual volta i contingenti territoriali aumentano di numero. L'ultimo caso sono i 35 carabinieri.
Se le razzie negli appartamenti sono la punta dell'iceberg, sotto la superficie c'è quel panorama da "isola sicura" che sta lentamente cambiando. Il capoluogo, per antonomasia una città da "Mulino bianco", che in certe zone del centro storico dà un'immagine sbiadita di sé stesso, con tutto quello che ne consegue. La rissa in via Camollia ne è un esempio, così come i continui interventi delle volanti in piazza Gramsci. Area dove spesso stazionano anche camionette dell'esercito. Protagonisti in negativo spesso i cittadini stranieri, che pur colonizzando tutto la zona con attività più o meno valide (almeno esteticamente), non ne hanno adottato usi e costumi.
Il paradosso è che questi soggetti si muovono in senso contrario alla crisi. Per ogni esercizio (storico o comunque contemporaneo) che chiude, loro aprono. Spesso posti dove si mangiano specialità etniche, che mal si mimetizzano con palazzi plurisecolari. Non a caso il presidente di Confcommercio Daniele Pracchia ha rilanciato la necessità di maggiori controlli, che vadano a presidiare sia la sicurezza ma anche la regolarità di certi posti.
Qualcosa di simile era già successo con Pantaneto anni fa, anche se in quel caso a disturbare i residenti erano più gli schiamazzi notturni degli studenti. Situazione in parte rientrata, perchè in fondo sei vuoi essere città universitaria (una fortuna in ogni caso), un prezzo lo devi pur pagare. In questo caso la questione è più seria e pretende contromisure immediate. Prima che dalle risse si vada oltre.
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