SIENA
La memoria collettiva lo ha rimosso il più velocemente possibile. Quasi come se non fosse mai esistito. La Toscana continua a emettere bollettini periodici ma nessuno fortunatamente ci fa caso.
Esattamente cinque anni però la storia era diversa. Il 9 marzo 2020. In Italia entrò in vigore il primo lockdown e per circa due mesi il Paese entrò in modalità stand-by. Il giorno prima c'era la stata la prima vittima nella nostra regione. Un 79enne all'ospedale di Pisa. Da allora ci sono stati 1.669.284 casi ufficiali di positività e 12.744 vittime.
Un prezzo molto salato che non ha portato purtroppo grandi insegnamenti. L'Italia si è portata avanti in caso ci fosse un'altra pandemia e tutti i progetti per dotarsi di contromisure, come il Biotecnopolo di Siena, sono fermi o quasi. I professionisti della sanità sono stati eroi effimeri, ritornando mestamente a un ruolo dove non sono valorizzati a sufficienza e dove il Pubblico fatica a contenerne le uscite.
Per finire, le persone. I no vax continuano a proliferare i social e da allora il complottismo è pure aumentato se possibile. Incentivato da politiche ambigue, che non hanno segnato uno spartiacque tra scienza e chiacchiere da bar.
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