Cravos attacca l'Università di Siena su tasse e collaborazioni. Di Pietra replica: "Siete tristi"

Cravos è tornata ad alzare la voce contro le decisioni prese dall'Università di Siena, ponendo in evidenza due questioni di primaria importanza: la riforma della tassazione per gli studenti stranieri e la controversa collaborazione con l'esercito statunitense.

Al centro del dibattito, l'abolizione dell'Isee parificato per gli studenti internazionali, vista come una misura discriminatoria. Tale eliminazione costringerà infatti molti di questi studenti, spesso provenienti da contesti economici non agiati, a sostenere oneri fiscali elevati, esacerbando così il divario economico con i colleghi italiani. La seconda area di conflitto verte sulla collaborazione dell'ateneo con le forze armate statunitensi per lo sviluppo di tecnologie ad uso potenzialmente militare. Tale accordo è percepito da molti come un oltraggio all'impegno di neutralità e pace che l'università dovrebbe rappresentare, minacciando l'autonomia accademica e l'orientamento civile della ricerca universitaria.

Il rettore dell'Università di Siena, Roberto Di Pietra, è intervenuto in difesa delle scelte intraprese dall'istituzione. Ha sottolineato che la riforma fiscale intende garantire un sistema più equo e meno soggetto a manipolazioni, mentre ha assicurato che la collaborazione con l'esercito non mina la libertà di ricerca, invitando a non etichettare automaticamente le iniziative tecnologiche come di natura militare. Questo dibattito riflette una sfida più ampia che le università moderne devono affrontare: come conciliare la necessità di finanziamenti e partnership industriali con il rispetto degli ideali di equità, indipendenza accademica e impegno per la pace.