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Violenza sessuale sulla schermitrice, la sentenza slitta al 4 novembre: concessa la giustizia riparativa

Si tratta di uno dei primi casi in Toscana dove viene applicata la riforma Cartabia. I due atleti della Nazionale saranno giudicati con rito abbreviato

Aldo Tani

01 Aprile 2025, 14:52

tribunale di Siena

tribunale di Siena

E' uno dei primi casi in Toscana che vede l'introduzione della giustizia riparativa, come dalla disposizione della riforma Cartabia.
Così il gup Andrea Grandinetti ha acconsentito allo spostamento della sentenza sulla presunta violenza sessuale ai danni della schermitrice di nazionalità messicana (ma che gareggia con i colori dell'Uzbekistan) dal 17 giugno al 4 novembre: sarà discussa con rito abbreviato. Ciò comporta un percorso con alcuni incontri esplorativi e in caso di condanna, la possibilità di uno sconto della pena.
L'episodio sarebbe avvenuto tra il 4 e 5 agosto 2023 in un ritiro tra nazionali giovanili a Chianciano Terme. Due giovani atleti della squadra azzurra, Lapo Jacopo Pucci ed Emanuele Nardella di 20 e 22 anni, secondo quanto raccontato dalla giovane, minorenne all'epoca dei fatti, avrebbero abusato di lei in una camera di hotel, al termine di una serata trascorsa in un pub.
La ragazza aveva presentato denuncia dopo essere stata ricoverata in un ospedale romano. I due ragazzi hanno sempre negato la violenza e hanno continuato a gareggiare. Il Comune di Chianciano si è costituito parte civile, mentre la richiesta della Federazione Scherma è stata respinta.


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