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Migranti, il rischio del ritorno a dormire nei parcheggi è dietro l'angolo

Una cinquantina di richiedenti asilo a breve dovrà lasciare la sede di Rifondazione. Le associazioni si appellano alle istituzioni: "Intervenite prima che sia tardi"

Aldo Tani

08 Aprile 2025, 09:34

I richiedenti asilo

Migranti nel dormitorio improvvisato di via Mentana

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Inteso come zona d'interesse emotivo, perché da quanto sono stati accolti nella sede di Rifondazione Comunista in via Mentana, dei richiedenti asilo pakistani non se ne sente più parlare. Il problema non è scomparso sia chiaro. Solo che qualcuno si è accollato un onere che sarebbe toccato ad altri. Però ogni favola ha una sua conclusione e così come denuncia la rete Si Solidal Siena ha fatto sapere che questo spazio a breve non sarà più disponibile. In tutto questo arco di tempo però intorno si è smosso poco.

"Da due anni, ma in modo ancora più zccentuato negli ultimi 5 mesi, chi ha l’obbligo di legge trovare soluzioni cerca invece ogni sorta di scappatoia per non assumersi le proprie responsabilità", evidenziano i rappresentanti della rete solidale. Il Comune è venuto in soccorso con una quindicina di posti in strada del Palazzetto. Ce ne sarebbero anche altri, "ma non sono disponibili, perché il Comune ha bisogno di chiudere al più presto".

Al netto della necessità di trovare un'altra sede per queste persone, che non sia una sistemazione fai da te nei parcheggi cittadini, starebbe emergendo un'altra impellenza, secondo quanto raccontato da Si-Solidal: " questi ultimi giorni la questura chiede la lettera di ospitalità a chi vive nei dormitori o per strada per far formalizzare la domanda d’asilo. Un abominio civile e legale. Ovviamente è già cominciato e prospera il mercato delle dichiarazioni di ospitalità fittizie a pagamento, che favorisce speculazioni illecite".

Le associazioni (oltre a Si Solidal ce ne sono altre che hanno dato una mano nella gestione dei migranti) perciò chiamano in causa la prefettura: "Potrebbe anche fare un interpello ministeriale chiedendo il trasferimento dei richiedenti su altro territorio, o trovare altre soluzioni come per tutte le 'emergenze'".

Una chiamata in causa che precede un interrogativo. "Tra una settimana ci saranno almeno altri 40 richiedenti asilo presumibilmente nei parcheggi come 3 anni fa. Vogliamo fare in modo di intervenire oppure per il terzo anno ci sentiremo raccontare di ondate impreviste di clandestini?", sottolineato ancora da Si Solidal. Per una città che chiede maggiore sicurezza con le istituzioni impegnate a mantenere il decoro, nascondere la polvere sotto il tappeto non può essere la soluzione.

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