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SIENA

Cgil su Gsk: “Lavoratori preoccupati per i messaggi dell’azienda”

La multinazionale non ha ancora raggiunto l’obiettivo di 270 uscite volontarie. Brivio: “Il 16 aprile in Regione aspettiamo il piano industriale”

Aldo Tani

10 Aprile 2025, 07:00

Gsk

A breve dovrebbe arrivare la risposta da parte dei lavoratori che hanno presentato domanda per le uscite volontarie da Gsk. Sono 101 quelle attualmente in valutazione e dopo la replica dell’azienda, i dipendenti hanno due settimane per decidere se quanto messo sul piatto dalla multinazionale va bene oppure no. In 151 hanno risposto in maniera affermativa. Altre 37 hanno respinto l’offerta. Se tutti le istante oggetto di monitoraggio avranno il semaforo verde, le unità che abbandoneranno il posto di lavoro sale a 252. Diciotto in meno dell’obiettivo fissato da Gsk tra Siena e Rosia. Per questo motivo è stato deciso di prorogare il termine per presentare domanda al 30 giugno, anche se l’azienda si dichiara soddisfatta dell’andamento delel richieste.
“Questo prolungamento non ci fa stare tranquilli”, premette Luisella Brivio della Filctem Cgil Siena.
“Ma ancora meno ci fa stare tranquilli che nella nuova comunicazione inviata ai lavoratori - continua la sindacalista si fa riferimento a possibili demansionamenti o trasferimenti”.
Un quadro più esaustivo della situazione forse si avrà il 16 aprile, quando è previsto un nuovo incontro in Regione. “La nostra speranza è che ci sia presentato il piano industriale - osserva Brivio -. Vogliamo capire se agli investimenti annunciati corrisponde la volontà di mantenere l’occupazione stabile su Siena e Rosia”.
Con l’uscita volontaria di 270 dipendenti, come denunciato dalla Cgil verrà mena il 14% della forza lavoro. “I siti senesi erano già stati toccati da un riorganizzazione pochi anni fa - aggiunge la rappresentante della Filctem -. Quello che ci arriva dai lavoratori, è una grande preoccupazione”.
Entro il 2026 la multinazionale metterà in campo un investimento di 260 milioni su Rosia, che prevede miglioramenti tecnologici e una nuova linea produttiva.
“Per quanto ci si risulta forse più della metà di quanto annunciato pochi mesi era già stato messo in campo in precedenza - spiega Brivio -. Anche questo non rappresenta a nostro avviso un elemento di tranquillità”.

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