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Gino Cecchettin racconta la sua Giulia: il 6 maggio interverrà al Polo Mattioli per una riflessione con studenti e giovani contradaioli

A organizzare l’evento la Torre con la fondazione dedicata alla ragazza uccisa nel 2023. Bianchi: “Momento prezioso per tutti noi”

Vincenzo Battaglia

30 Aprile 2025, 06:00

Gino Cecchetin

Il padre di Giulia uccisa nel 2023

Un omicidio che ha scosso l’opinione pubblica di tutto il Paese. Un padre che ha deciso di non rimanere in silenzio, affinché episodi del genere non ricapitino più, anche se, ormai, sono quasi all’ordine del giorno.
Il 6 maggio, alle 17.30, nell’Aula Magna del Polo Mattioli, Gino Cecchettin parlerà ai giovani di tutte le contrade, raccontando il dramma che ha vissuto per la tragica scomparsa di sua figlia Giulia.
Un evento organizzato dalla Contrada della Torre e dalla Fondazione Giulia Cecchettin.
“Insieme al Gruppo Giovani e al Gruppo Donne della Torre - afferma il priore Massimo Bianchi - abbiamo cercato di invitare una persona che è testimone diretta, purtroppo, di un fenomeno ormai dilagante in Italia, sul quale è giusto che ci sia riflessione pubblica. Nel nostro territorio non siamo esenti da queste problematiche, sono fatti che ci stanno intorno. Per cui è nostro compito far riflettere in qualche modo le ragazze e soprattutto i ragazzi, entrambe le componenti sono importanti”.
L’idea dietro a questo incontro, quindi, è di sensibilizzare l’intera opinione pubblica della città nei confronti della violenza di genere, che colpisce tantissime donne anche nel territorio senese. Per questo motivo la Torre si è rivolta alla Fondazione Giulia Cecchettin. “Abbiamo stabilito un contatto con loro e poi con l’ingegnere Gino Cecchettin - racconta Bianchi - che verrà a parlare ai giovani di tutta la città. Il suo intervento sarà a disposizione anche delle altre contrade e di tutte le associazioni del nostro territorio che cercano di contrastare la violenza di genere. Ringraziamo Gino Cecchettin che ci regala questa opportunità e ringrazio la Fondazione con la quale abbiamo lavorato per renderla possibile”.
In questo anno e mezzo dalla scomparsa di Giulia, Gino e l’altra sua figlia Elena si sono esposti in prima persona per promuovere una battaglia culturale in tutta la penisola. “Sarà un incontro che si inserisce in un’ottica di contrasto alla violenza di genere - conclude Bianchi -, ma ci sono tanti gruppi che portano un contributo importante e noi portiamo il nostro per quella che ci sembra una buona causa”.
Tra l’altro in questi giorni sta ricevendo attenzione la lettera che Cecchetin ha inviato agli artisti che in questi giorni stanno calcando il palco dell’Aperyshow di Arsego.
“Salire su un palco, oggi, significa anche scegliere da che parte stare. Ti chiedo di lasciare da parte, in questa e in future esibizioni, quei contenuti che – consapevolmente o no – possono alimentare una cultura della sopraffazione - si legge nella missiva. Abbiamo bisogno che dica libertà, dignità, amore, bellezza. Abbiamo bisogno di artisti che sappiano anche cambiare spartito”.

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