SIENA
Stamani, venerdì 2 maggio, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha ricevuto a Palazzo Strozzi Sacrati le organizzazioni sindacali e una delegazione di lavoratori dello stabilimento Beko di Siena. L’incontro si è svolto a poche settimane dalla firma dell’accordo quadro avvenuta il 14 aprile a Roma presso il Mimit, che ha segnato un punto di svolta per il futuro dei siti italiani della multinazionale Beko Europe.
Giani ha voluto sottolineare l’importanza del confronto diretto con i rappresentanti dei lavoratori, ricordando come sia stata scongiurata la chiusura dello stabilimento e il conseguente licenziamento collettivo, ipotesi che aveva gettato nello sconforto i 299 dipendenti senesi lo scorso novembre. “Abbiamo vinto la prima battaglia – ha dichiarato il presidente – impedendo la dismissione dello stabilimento. Ora lo stabilimento resterà attivo fino al 31 dicembre 2025, consentendo il passaggio di proprietà a Invitalia, società pubblica che rappresenta la base per una nuova prospettiva industriale”.
Il piano prevede che Beko non dovrà più sostenere il costo dell’affitto, liberando risorse da destinare ai lavoratori e, soprattutto, alla progettazione di un futuro alternativo per il sito produttivo. Giani ha però evidenziato come le prospettive di lungo termine con la multinazionale appaiano limitate: “Con le scelte di mercato e la condotta aziendale, Beko ha mostrato tutti i suoi limiti rispetto allo stabilimento di Siena, eccellenza manifatturiera del territorio”.
Il presidente ha quindi rilanciato la necessità di individuare nuove strategie per garantire la presenza di un presidio manifatturiero e metalmeccanico a Siena, puntando su produzioni con reali prospettive di mercato e valutando anche ipotesi di autogestione da parte dei lavoratori. “Le istituzioni devono accompagnare e sostenere i lavoratori, offrendo prospettive concrete”, ha ribadito Giani, che ha ricordato l’impegno della Regione anche sul fronte della formazione, con fondi Pnrr già messi a disposizione per un eventuale rilancio produttivo.
La riunione ha rappresentato anche un momento di riflessione sul percorso di reindustrializzazione, con il coinvolgimento degli enti locali e l’obiettivo di attrarre nuovi investitori. Sul tavolo, la possibilità di costruire un modello produttivo innovativo e sostenibile, in linea con la transizione ecologica e l’economia circolare.
“Mi preme il futuro dei 299 lavoratori dello stabilimento di Siena – ha concluso Giani –. L’impegno prosegue per il loro futuro, in una battaglia che ci ha visto uniti e che ci vedrà sempre più coesi”.
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