SIENA
Tomasi Montanari nel mirino del ministro Alessandro Giuli. Il titolare della Cultura, nel corso di un intervento a Firenze, ha attaccato il rettore dell'Università per Stranieri di Siena. Al centro dell'affondo il ruolo rivestito dal critico d'arte in seno alla Fondazione Ginori, di cui era presidente, prima di essere sollevato dall'incarico.
"La fondazione Ginori è troppo importante per non essere amministrata bene da una persona specchiata, bisogna lavorare invece di stare sempre in tv - ha sottolineato Giuli -. Depoliticizzare la governance della fondazione anche in presenza di un preaccordo con un odiatore militante come Montanari è un vero e proprio dovere civile. Il mondo dei media è vasto, si troverà un posto a Montanari, basta bussare a casa del presidente Giani, lo nomini lui da qualche parte se proprio vuole".
Il rettore, come è solito, non è rimasto in silenzio e ha replicato: "Il ministro sostiene di aver 'depoliticizzato la governance’ nominando un avvocato già assessore di Alemanno al posto di uno storico dell'arte senza alcuna affiliazione politica. La mia nomina fu tutto tranne che politica: fu firmata da Dario Franceschini che ho poi criticato molto più di quanto abbia criticato Giuli. La mia sostituzione, invece, è totalmente politica, come Giuli di fatto ammette"
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