SIENA
E’ una frattura che al momento pare insanabile quella tra l’amministrazione comunale e i tassisti del consorzio Cotas, i quali ieri hanno scioperato per sei ore, dalle ore 10 alle ore 16, davanti alla stazione di Siena.
Il nodo della questione, rimasto irrisolto nel corso dell’incontro di martedì a Palazzo Pubblico, è legato al divieto di transito dei taxi in Banchi di Sotto e in Piazza del Campo: per il Comune è essenziale che queste aree della Y storica rimangano interamente pedonali, salvo rare eccezioni; per i tassisti però ciò comporta un grosso problema in termini di spostamento.
Per cui, se sull’altro oggetto del contendere, ovvero il punto di attracco dei taxi alla stazione, che da qualche mese è stato spostato in una zona più defilata e quindi meno visibile, le due parti si sono trovate d’accordo, anche se a denti stretti da parte della categoria, sulla questione di Banchi di Sotto non sembra esserci spazio per un compromesso. A differenza di quanto avvenuto sul transito davanti al palazzo comunale.
“Un’area non può essere considerata interamente pedonale solo a fasi alterne - spiega Giacomo Sanò, presidente di Cotas Siena -. Nell’ordinanza del Comune viene detto che un taxi può tranquillamente andare dalla stazione di Siena fino alla Croce del Travaglio. Tuttavia, se viene chiamato alle Logge del Papa, non può andare in Piazza Indipendenza passando da Banchi di Sotto e deve fare un giro lunghissimo. Per cui, o la via viene resa totalmente pedonale, e sarebbe un danno norme, che poi andrebbe spiegato ai cittadini, oppure viene ripristinata la vecchia viabilità”.
Il consorzio Cotas ha verificato empiricamente quali sono le difficoltà dell’attuale sistema, che vanno a pesare sia sui tassisti che sulle tasche di coloro che usufruiscono del servizio.
“Senza la Y storica - spiega Sanò – per andare dal Casato di Sotto fino a piazza Indipendenza si impiegano tre minuti, per quattrocento metri, con sei euro di spesa. Con la Y storica, invece, per fare lo stesso percorso, impieghiamo quindici minuti, per due chilometri e mezzo, con una spesa di dodici euro per il cittadino, esattamente il doppio. E’ una rilevazione che ha fatto uno dei nostri tassisti”.
Il rischio, secondo i tassisti, è che il cittadino vada a spendere di più per un servizio che sembrerà più scarso, con i tempi di attesa destinati ad allungarsi.
“La chiusura di via Montanuni a noi va benissimo - spiega Sanò -, non ci cambia niente, perché passiamo da piazza della Posta e da piazza Gramsci, ma senza Banchi di Sotto ci taglia in due la città. Per questo lo sciopero è stato così partecipato: solo otto taxi non hanno aderito su cinquantadue totali”.
Se il muro contro muro proseguirà, non è detto che sia l’ultimo.
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