Siena
Riconoscimento per la scienziata MariaCristina Fossi
La scienziata senese di fama internazionale Maria Cristina Fossi è stata premiata in occasione della Mostra SWIT – Science Women of Italy, ospitata al Palazzo SUMS di San Marino dalla Ambasciata d’Italia, con il patrocinio del Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale e delle Segreterie di Stato agli Affari esteri e all’Istruzione e Cultura.
Ieri 5 giugno Maria Cristina Fossi, professoressa Ordinaria di Ecologia e Ecotossicologia dell’Università di Siena e Direttore Scientifico del Laboratorio Biomarkers Plastic Busters dell’Ateneo senese, è riconosciuta fra i massimi esperti in campo nazionale ed internazionale nell’ambito dell’inquinamento marino e lo studio dell’impatto dei rifiuti marini sulla biodiversità del Mediterraneo.
La scienziata, che nell’occasione ha partecipato ad una conferenza dibattito e al ricevimento in Ambasciata, è stata inserita fra le ventuno personalità di eccellenza nella ricerca italiana cui la mostra è dedicata. L’esposizione “SWIT – Science Women of Italy”, che celebra donne italiane protagoniste della scienza, è promossa dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese della Farnesina. Il progetto riflette l’impegno del Ministero e della sua rete all’estero nel valorizzare politiche innovative, raccontando l’esperienza di scienziate italiane nei settori STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) e approfondendone i rispettivi contesti socio-ambientali, culturali e storici.
Membro eminente di numerosi enti internazionali, tra cui la International Whaling Commission (IWC), ACCOBAMS, Society of Environmental Toxicology and Chemistry (SETAC-IT), la professoressa Fossi è inoltre valutatore di importanti progetti europei e di istituzioni internazionali (UNEP/MAP, UFM, IUCN).
È referente UNISI dello spoke 2 del Progetto PNRR del National Biodiversity Future Center (NBFC) sulla biodiversità marina e alla salvaguardia e alla gestione degli ecosistemi marini e costieri; e di numerosi progetti nazionali ed internazionali mirati alla salvaguardia della biodiversità del Mediterraneo.
È inoltre coordinatrice scientifica della iniziativa “Plastic Buster”; nell’ambito del polo mediterraneo del network ONU - UN Sustainable Development Solutions Network (SDSN); iniziativa identificata nel 2016 da Union for the Mediterranean (UFM) come progetto bandiera “Verso un Mar Mediterraneo sano e libero dalla plastica” supportando anche l’iniziativa BLUEMED
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